Sull'esclusione per mancata corresponsione del contributo ANAC

21 Settembre 2020

È legittimo il provvedimento di esclusione dalla gara (bandita prima del 19 maggio 2020) per mancata corresponsione del contributo ANAC espressamente richiesto dalla lettera d'invito a pena di esclusione.

La questione. Il ricorrente ha impugnato l'esclusione dalla procedura di evidenza pubblica, atto motivato sulla base dell'omesso versamento del contributo a favore dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC).

La soluzione. Secondo il TAR, è legittimo il provvedimento di esclusione dalla gara del raggruppamento temporaneo di imprese ricorrente per mancata corresponsione del contributo ANAC, il cui versamento era espressamente richiesto dalla lettera d'invito a pena di esclusione.

Il procedimento di gara è stato avviato, infatti, in data 6 gennaio 2020, con la pubblicazione del bando sulla G.U.C.E. (trattandosi di procedura ristretta, di cui all'art. 61, co. 2, d.lgs. n. 56/2016) e, dunque, non è fondato l'unico motivo di ricorso, facente leva esclusivamente sulla violazione, da parte della stazione appaltante, dell'art. 65 del d.l. n. 34/2020 (c.d. “decreto Rilancio”), nella parte in cui prevede che, per tutte le procedure di gara avviate dal 19 maggio 2020 al 31 dicembre 2020, gli operatori economici sono esonerati dal versamento all'ANAC dei contributi previsti dall'art. 1, co. 65, l. n. 266/2005.

Nella specie, infatti, la gara risulta avviata in data di gran lunga antecedente a quella iniziale indicata dalla suddetta norma per potere fruire dell'esonero del pagamento del contributo ANAC, perché il primo atto della procedura è il bando di gara e non la lettera d'invito emessa il 29 maggio 2020.

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