Il principio di segretezza delle offerte economiche è posto a garanzia della lineare valutazione dell'offerta tecnica

24 Settembre 2020

La peculiarità del bene giuridico protetto dal principio di segretezza dell'offerta economica impone che la tutela copra non solo l'effettiva lesione del bene, ma anche il rischio di un pregiudizio. Infatti, il principio della segretezza dell'offerta economica è posto a presidio dei principi di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa a garanzia di un lineare svolgimento della valutazione dell'offerta tecnica.

Il caso. Un'azienda sanitaria locale indiceva una procedura per l'aggiudicazione di un contratto da aggiudicarsi secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

La ricorrente, che inizialmente aveva presentato l'offerta migliore, a seguito di una riconvocazione della commissione giudicatrice, chiamata a rivalutare nuovamente le offerte tecniche e a modificare i relativi punteggi, veniva poi collocata al secondo posto in graduatoria.

In ragione di ciò, l'impresa ricorreva al Tar Piemonte chiedendo l'annullamento della procedura, in quanto la stazione appaltante, per quel che qui rileva, nel riesaminare le offerte tecniche nel momento in cui era già stata compiuta l'apertura e la valutazione con attribuzione del punteggio alle offerte economiche, avrebbe violato, i principi di segretezza delle offerte di trasparenza e di imparzialità.

La soluzione del TAR. Il giudice amministrativo ha accolto il ricorso.

In particolare, richiamando il noto e costante insegnamento della giurisprudenza del Consiglio di Stato, ha ribadito che“il principio della segretezza dell'offerta economica è posto a presidio dei principi di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa, per garantire il lineare svolgimento del giudizio sull'offerta tecnica e l'attribuzione dei punteggi ai singoli criteri di valutazione”. Invero, il Collegio ha altresì affermato che la sola possibilità di conoscenza dell'entità dell'offerta economica prima di quella tecnica, è idonea a compromettere la garanzia di imparzialità della valutazione (Consiglio di Stato, sez. V, n. 612 del 2019).

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