Nessun obbligo di esame di istanze di sponsorizzazione

Simone Abrate
29 Settembre 2020

L'amministrazione non è obbligata ad esaminare l'istanza di apertura del procedimento di sponsorizzazione ex art. 19 del codice. In tale ipotesi, infatti, la valutazione di avviare tale procedura è rimessa ad una valutazione ampiamente discrezionale dell'amministrazione, rispetto alla quale il privato non può che vantare un mero interesse pretensivo, solo teso a mantenere l'esercizio del potere entro limiti di ragionevolezza e di non apparente incongruità.

Il caso. Il ricorrente ha impugnato il parere negativo reso dall'amministrazione con riferimento all'istanza, presentata dallo stesso privato, di avviare un procedimento di sponsorizzazione ex art. 19 del codice su aree verdi comunali.

La soluzione del Tar Lazio. Il Giudice di primo grado ha respinto il ricorso, osservando che la scelta di avviare la procedura semplificata di cui all'art. 19 del codice per la conclusione di un contratto di sponsorizzazione, è rimessa ad una valutazione ampiamente discrezionale dell'amministrazione, rispetto alla quale il privato non può che vantare un mero interesse pretensivo, solo teso a mantenere l'esercizio del potere entro limiti di ragionevolezza e di non apparente incongruità.

Nel caso esaminato dal Tar Lazio la spendita del potere discrezionale è avvenuta in maniera corretta in quanto: (i) il privato istante possedeva un titolo concessorio sull'area verde poi annullato, tra l'altro, per una ravvisata incompatibilità urbanistica; (ii) l'istanza ex art. 19 del codice non fonda alcun obbligo di procedere alla pubblicazione della richiesta di sponsorizzazione, la quale peraltro richiederebbe una variazione della destinazione d'uso del bene.

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