Gare telematiche e principio di pubblicità delle sedute

02 Novembre 2020

Il principio di pubblicità delle sedute di gara, in caso di procedure telematiche, deve essere rapportato non ai canoni storici che hanno guidato l'applicazione dello stesso, quanto piuttosto agli strumenti che l'evoluzione tecnologica ha consentito di mettere a disposizione delle procedure di gara. La piattaforma elettronica che supporta le varie fasi di gara assicura l'intangibilità del contenuto delle offerte (indipendentemente dalla presenza o meno del pubblico), in quanto ogni operazione compiuta risulta essere ritualmente tracciata dal sistema elettronico senza possibilità di alterazioni.

Il caso: La controversia trae origine dall'impugnazione del provvedimento di aggiudicazione e degli atti di una procedura negoziata semplificata di estrema urgenza per l'affidamento del servizio di trasporto di merci e servizi complementari, indetta dal Commissario Straordinario per il coordinamento delle misure per il contenimento della pandemia da Covid-19.

La procedura si era svolta su piattaforma telematica.

In particolare, il ricorrente deduceva la violazione dei principi di pubblicità e trasparenza nelle procedure ad evidenza pubblica, a causa dell'apertura dei plichi in seduta riservata e alla presenza del solo R.U.P.

La soluzione: Il Tar ha respinto il ricorso, evidenziando che il principio di pubblicità delle sedute deve essere interpretato tenendo conto degli strumenti che l'evoluzione tecnologica ha consentito di mettere a disposizione delle procedure di gara telematiche.

In termini generali, la gestione telematica della gara è in grado di assicurare una maggiore sicurezza nella conservazione dell'integrità delle offerte, in quanto permette automaticamente l'apertura delle buste in esito alla conclusione della fase precedente e garantisce l'immodificabilità delle stesse, nonché la tracciabilità di ogni operazione compiuta. A ciò si aggiunga che nessuno degli addetti alla gestione della gara può accedere ai documenti dei partecipanti, fino alla data e all'ora di seduta della gara, specificata in fase di creazione della procedura.

Si tratta di caratteristiche in grado di escludere in radice ogni possibilità di modifica delle offerte.

Il TAR ha quindi evidenziato che la piattaforma elettronica che ha supportato le varie fasi di gara è stata in grado di assicurare l'intangibilità del contenuto delle offerte (indipendentemente dalla presenza o meno del pubblico), in quanto ogni operazione compiuta è stata ritualmente tracciata dal sistema elettronico senza possibilità di subire alcuna alterazione.

In altri termini, è stata garantita non solo la tracciabilità di tutte le fasi, ma, ancor prima, l'inviolabilità delle buste elettroniche contenenti le offerte e di ciascun documento presentato.

Il TAR ha ritenuto infondata anche la censura relativa alla verifica delle offerte in sede monocratica da parte del R.U.P., prevista dal disciplinare di gara, in quanto la procedura in esame era stata indetta ai sensi dell'art. 122 del d.l. n. 18 del 2020, che espressamente consente al Commissario Straordinario di derogare alla disciplina normativa vigente, anche con riferimento alla composizione degli organi della procedura e dell'attribuzione dei compiti di verifica delle offerte.

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