Sulla natura degli obblighi in materia di assunzione dei disabili

Davide Cicu
10 Dicembre 2020

Il requisito concernente la regolarità della posizione del concorrente rispetto agli obblighi in materia di assunzione dei disabili costituisce un requisito di partecipazione alla procedura di affidamento e non un mero presupposto per la stipula del contratto.

L'oggetto di causa. All'esito del giudizio di primo grado, l'impresa ricorrente risultava aggiudicataria della procedura negoziata telematica, indetta ai sensi dell'art. 36, comma 2, lett. b), del d.lgs. n. 50/2016, con l'utilizzo di r.d.o. su Mepa, per l'affidamento dei servizi di vigilanza attiva armata presso un Palazzo di giustizia.

Ma a seguito di tale esito processuale, l'operatore economico, già ricorrente incidentale nel detto processo di primo grado, muoveva con ricorso in appello la seguente doglianza: l'impresa aggiudicataria doveva essere esclusa per la violazione delle norme che regolano l'assunzione di Persone disabili.

Più precisamente, l'appellata, pur risultando al tempo della procedura di gara in regime di sospensione dall'obbligo di assunzione per un periodo temporale limitato, ai sensi dell'art. 3, comma 5, della l. n. 68/1999, non avrebbe dichiarato in gara di versare nell'eccezionale e limitato anzidetto periodo di sospensione degli obblighi in materia, né comprovato di aver provveduto alle assunzioni di Persone disabili al termine della scadenza della predetta sospensione né, tantomeno, di avere ottenuto una formale proroga, neppure in giudizio. Conseguentemente, secondo la tesi prospettata in appello, l'impresa appellata doveva essere esclusa.

La sentenza di primo grado. Secondo il Giudice di prime cure, il fatto per cui l'impresa aggiudicataria avesse fruito della sospensione ai sensi dell'art. 3, comma 5, l. n. 68/1999 dell'obbligo di assunzione delle persone disabili, come certificato dall'Ufficio di Collocamento competente, non poteva essere sanzionata con l'esclusione dalla procedura.

Infatti, sempre in base alla sentenza poi appellata, l'art. 17 l. n. 68/1999 contemplerebbe l'esclusione soltanto per l'omessa allegazione, al momento della presentazione dell'offerta, della dichiarazione attestante di essere in regola con le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili, mentre la situazione che occupava, relativa alla scadenza della predetta sospensione ex art. 3, comma 5, l. n. 68/1999 prima della conclusione del procedimento, poteva essere sanata, se non prorogata, con l'assunzione dei disabili prima della stipula del contratto.

Il requisito di partecipazione e la continuità del relativo possesso. Di segno contrario, invece, il giudizio espresso dal Consiglio di Stato che, dunque, ha riformato la sentenza di primo grado.

Infatti, l'art. 80 del Codice dei contratti pubblici, lett. i), con una formulazione analoga a quella già presente nel d.lgs. n. 163/2006, commina l'esclusione dalla procedura di gara per l'operatore economico che «non presenti la certificazione di cui all'art. 17 della l. 12 marzo 1999, n. 68 ovvero non autocertifichi la sussistenza del medesimo requisito».

È quindi lampante che le previsioni codicistiche in esame recepiscono l'inclusione, tra i requisiti di partecipazione alle procedure di gara, della dichiarata osservanza della disciplina in materia di lavoro dei disabili, sancita dal richiamato art. 17, l. n. 68/1999.

Inoltre, per il principio della necessaria continuità nel possesso dei requisiti di partecipazione, l'anzidetto requisito di partecipazione doveva «essere posseduto dai concorrenti non solo alla data di scadenza del termine per la presentazione della richiesta di partecipazione alla procedura di affidamento, ma anche per tutta la durata della procedura stessa fino all'aggiudicazione definitiva ed alla stipula del contratto, nonché per tutto il periodo dell'esecuzione dello stesso, senza soluzione di continuità».

In altri termini, era onere del concorrente – rimasto, però, nel caso insoddisfatto – comprovare il possesso del requisito anche dopo la presentazione dell'offerta, a pena di esclusione dell'offerente dalla procedura. L'appello è dunque fondato!

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