L'irregolarità fiscale rileva come causa di esclusione anche in caso di conferimento d'azienda

18 Dicembre 2020

La speciale disciplina della responsabilità solidale del conferente e del conferitario dell'azienda per i debiti tributari del conferente non esclude l'obbligo della stazione appaltante di verificare il possesso del requisito della regolarità fiscale, in caso di subentro di un soggetto ad un altro nella qualità di contraente o di partecipante alla gara, anche nei confronti del conferente, al fine di evitare che il conferimento di azienda sia volto ad eludere la mancanza del requisito di partecipazione.

La fattispecie.

Con bando di gara pubblicato sul proprio sito internet il Comune di Milano indiceva una procedura aperta per l'affidamento dei lavori di riqualificazione delle strutture di un centro sportivo, con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

In sede di verifica del possesso dei requisiti per la dichiarazione di efficacia dell'aggiudicazione, la stazione appaltante riscontrava, tuttavia, nei confronti dell'aggiudicataria, alcune irregolarità fiscali per gli anni di imposta pregressi, definitivamente accertate dall'Agenzia delle Entrate.

In sede di contraddittorio procedimentale l'interessata produceva una memoria mediante la quale osservava di non aver mai ricevuto, invero, la notificazione degli atti impositivi perché non destinataria degli stessi in quanto le irregolarità fiscali si riferivano a soggetto giuridico diverso, quale la ditta individuale della cui azienda era divenuta cessionaria.

Ciò nonostante, l'ente locale riteneva integrata la fattispecie escludente di gravi violazioni fiscali definitivamente accertate e, per l'effetto, annullava d'ufficio l'aggiudicazione della gara.

Quest'ultimo provvedimento veniva impugnato dall'interessata, la quale eccepiva di non aver avuto contezza delle violazioni degli obblighi in materia di pagamento di tasse ed imposte da parte dell'impresa conferente l'azienda, anche perché nulla di tutto ciò risultava, al momento del conferimento, dalle annotazioni dei libri contabili o dagli atti dell'Amministrazione finanziaria.

La soluzione.

Il ricorso viene ritenuto tuttavia infondato.

Rilevato, in limine litis, l'obbligo per le stazioni appaltanti di escludere l'operatore economico, “in qualunque momento della procedura”, qualora abbia commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, degli obblighi relativi al pagamento dei tributi e dei contributi previdenziali, il giudice amministrativo evidenzia che quest'ultimo effetto rappresenta una ragionevole eccezione al principio di massima partecipazione degli operatori economici alle procedure di gara pubbliche, in quanto realizza l'imprescindibile esigenza, della stazione appaltante, di relazionarsi solo con operatori economici solvibili, affidabili e corretti, privi di mende in campo fiscale e contributivo (Consiglio di Stato, Adunanza plenaria, 29 febbraio 2016, n. 5). L'esclusione dalla procedura di gara in tal caso non intende, infatti, sanzionare l'infedeltà dichiarativa dell'operatore economico al momento della presentazione della domanda di partecipazione ma garantire, appunto, la solvibilità degli operatori, con la conseguenza, quindi, che nessun rilievo assume l'elemento soggettivo del dichiarante rispetto alla commissione della violazione tributaria.

Né la speciale disciplina della responsabilità solidale del conferente e del conferitario dell'azienda per i debiti tributari del conferente può essere utilizzata per escludere l'obbligo della stazione appaltante di verificare il possesso del requisito della regolarità fiscale, in caso di subentro di un soggetto ad altro nella qualità di contraente o di partecipante alla gara, anche nei confronti del conferente, al fine di evitare che il conferimento di azienda sia volto ad eludere la mancanza del requisito di partecipazione.

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