Può essere sostituito il progettista indicato privo dei requisiti

29 Gennaio 2021

L'assenza di un requisito di moralità in capo al progettista indicato non giustifica l'esclusione dalla gara del concorrente che, anzi, è legittimato a sostituire il professionista. La recente sentenza dell'Adunanza Plenaria n. 13/2020, come noto, ha ribadito che...

La recente sentenza dell'Adunanza Plenaria n. 13/2020, come noto, ha ribadito che il progettista indicato rappresenta un professionista esterno alla compagine partecipativa del concorrente.

Tale conclusione, valorizzata dal Supremo Consesso per escludere il ricorso all'avvalimento da parte del progettista, ha indotto il TAR Lombardia a ulteriori riflessioni circa il rapporto tra il professionista e l'operatore economico partecipante alla gara.

Oggetto di contestazione nel caso di specie era un provvedimento con cui, a fronte della carenza di alcuni requisiti da parte del progettista indicato, la stazione appaltante aveva negato al concorrente la possibilità di sostituirlo con altro professionista.

Muovendo dalle premesse sopra richiamate il TAR ha affermato che, non trattandosi di un offerente ma di un collaboratore del concorrente, la sostituzione del progettista indicato con un altro non genera una modificazione dell'offerta né una modificazione soggettiva del concorrente.

Al contrario, secondo il TAR, l'applicazione del principio di proporzionalità porta a dover scongiurare il rischio che il concorrente possa subire incolpevolmente le conseguenze di violazioni imputabili a un soggetto esterno del quale potrebbe non avere il pieno controllo.

È pertanto illegittimo un provvedimento con cui, senza ulteriori valutazioni riferite al caso concreto, la stazione appaltante esclude in radice la possibilità per il concorrente di sostituire il progettista indicato in sede di offerta.

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