Sulla corretta collocazione temporale della verifica di prodotto nelle forniture standardizzate ex art. 95, comma 4, d.lgs. n. 50 del 2016

Francesca Cernuto
16 Febbraio 2021

Nelle ipotesi di conflitto tra i vari atti che compongono la lex specialis, va riconosciuta prevalenza gerarchica al bando sul capitolato tecnico, posto che le previsioni di quest'ultimo possono assumere una funzione meramente integrativa.La verifica sul prodotto nelle forniture standardizzate ex art. 95, co. 4, d.lgs. 50/2016 ha finalità diverse dal controllo sui requisiti di capacità generale e speciale dell'aggiudicatario, con ciò collocandosi correttamente nella fase di avvio dell'esecuzione e non in quella che precede la stipula contrattuale.

Il caso. Una società impugna l'aggiudicazione disposta in favore di altro operatore di mercato della gara indetta per la fornitura di sacchetti compostabili deducendo, tra le varie doglianze, che il prodotto fornito sarebbe privo della certificazione richiesta dal capitolato tecnico e, più in generale, che l'intera lex specialis sarebbe illegittima nella misura in cui la stessa posticipa la verifica sui campioni al momento dell'avvio dell'esecuzione successiva alla stipula contrattuale.

Il rapporto tra bando e capitolato speciale. La censura in ordine al mancato possesso della certificazione di prodotto prevista dal capitolato tecnico è rigettata dal Collegio sul rilievo del suo contrasto con le previsioni recate dal bando e dal disciplinare.

Se è vero che il capitolato tecnico richiede che i sacchetti siano certificati FSC, analoga previsione non è contenuta nel bando e nel disciplinare che si limita a prescrivere la ridetta certificazione solo per la materia prima del sacchetto oggetto di fornitura. Il Tar ritiene che, alla luce delle espresse previsioni recate dalla lex specialis, il conflitto tra le previsioni debba risolversi nel senso della prevalenza del bando e del disciplinare sul capitolato speciale.

La medesima conclusione è peraltro suffragata dai costanti arresti giurisprudenziali a mente dei quali le disposizioni del capitolato speciale possono solo integrare e non anche modificare le previsioni contenute nel bando di gara.

La verifica di campioni nelle forniture standardizzate. Non meritevole di accoglimento, ad avviso del TAR Emilia Romagna, è anche l'altro motivo di ricorso teso a censurare la lex specialis nella parte in cui la stessa colloca la verifica sui campioni nella fase esecutiva del contratto.

Sul punto il Collegio rileva come, ai sensi dell'art. 32, comma 7, d.lgs. 50/2016 l'aggiudicazione diventa efficace solo dopo il controllo sul possesso dei requisiti generali ex art. 80 c.c.p. o speciali ex art. 83 c.c.p., la cui finalità è quella di verificare la capacità del soggetto che si candida ad ottenere l'affidamento della fornitura.

Di contro, non vi è alcuna previsione che imponga una fase di verifica sul campione offerto quale incombente necessario ai fini dell'integrazione dell'efficacia dell'aggiudicazione sicché tale controllo è generalmente demandato al momento di avvio dell'esecuzione.

Da tale impianto generale non si discosta la procedura in questione per la quale il disciplinare ha previsto un'ulteriore verifica prima della stipulazione avente carattere meramente orientativo e non certo sostitutivo di quella propria della fase esecutiva. Peraltro, per le forniture standardizzate ex art. 95, comma 4, d.lgs. 50/2016, la scelta di collocare tale attività di verifica solo in fase di esecuzione ben si spiega a fronte della necessità di evitare che l'aggiudicatario sia costretto ad avviare anzitempo la produzione o l'acquisto del prodotto.

Conclusioni. Nelle forniture standardizzate la verifica del prodotto avviene in fase esecutiva e dopo la stipula del contratto e va tenuta distinta dal controllo dei requisiti di generali e speciali di partecipazione la cui finalità è invece quella di accertare l'idoneità dell'operatore a divenire aggiudicatario della procedura.

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