Il rilascio di concessioni demaniali marittime esige la procedura di evidenza pubblica

24 Febbraio 2021

Il rilascio di concessioni demaniali marittime per la gestione di arenili a finalità turistico-ricreative, in quanto soggetto al rispetto dei criteri di imparzialità, trasparenza e par condicio, è soggetto all'espletamento di procedure selettive ad evidenza pubblica.

La fattispecie. La titolare di un'impresa balneare, già titolare della concessione demaniale marittima per attività balneare relativa allo specchio acqueo antistante il suo stabilimento, agiva in giudizio al fine di ottenere l'ottemperanza alla sentenza mediante la quale, in accoglimento del gravame proposto, era stato annullato il provvedimento di diniego di rilascio di una nuova concessione emesso dall'ente locale interessato per difetto di un'adeguata e pertinente istruttoria.

Nelle more del giudizio l'ente locale riavviava ex novo il procedimento e denegava definitivamente l'invocata concessione non ritenendo possibile il rilascio di nuove concessioni demaniali su aree libere in assenza di una procedura di evidenza pubblica.

Avverso tale provvedimento ricorreva l'interessata lamentando, tra l'altro, il vizio di nullità per elusione del giudicato essendo divenuto irrilevante la mancata attuale approvazione del piano di utilizzazione degli arenili definitivo.

La soluzione. Il ricorso in ottemperanza veniva rigettato.

Stabiliscono i giudici che conformemente ai principi del diritto unionale, come desumibili anche dalla giurisprudenza della CGUE, la concessione della gestione di arenili per finalità turistico-ricreative deve rispondere a criteri di imparzialità, trasparenza e par condicio. In particolare, l'art. 12 della direttiva 2006/123/CE e il novellato art. 37 del cod. nav. subordinano il rilascio di concessioni demaniali marittime all'espletamento di procedure selettive ad evidenza pubblica. Conseguentemente, la presenza di un giudicato che abbia superato il blocco sine die dei procedimenti di rilascio delle concessioni demaniali non preclude un nuovo diniego all'istanza di rilascio giustificato dalla necessità di indire una gara per l'assegnazione del bene. Tale provvedimento viene infatti ritenuto espressione di un potere amministrativo che, sia pure in sede di riedizione, interviene su spazi non coperti dagli effetti conformativi del giudicato, in quanto fondato sulla diversa questione della modalità di assegnazione dell'area e dell'obbligo di procedure competitive ai fini del rilascio di nuove concessioni (il precedente provvedimento di rigetto annullato si fondava sulla motivazione per cui «la Regione Lazio con Deliberazione della Giunta Regionale n. 1161 del 30.07.2001 ha emanato le linee guida per la gestione del Demanio turistico ricreativo e in particolare per il rilascio di nuove concessioni ha stabilito che le stesse non possono essere rilasciate in mancanza (allo stato) del Piano di Utilizzazione degli Arenili»).

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