Criteri di riparto della giurisdizione in tema di revisione del prezzo: al GO le questioni di mero adempimento contrattuale

Rosanna Macis
25 Maggio 2021

Il TAR per il Lazio indica le coordinate per orientarsi nella non facile individuazione della giurisdizione competente allorché si controverta di revisione dei prezzi delle commesse pubbliche.

La fattispecie. La Società ricorrente agisce per l'accertamento del silenzio inadempimento tenuto dalla Stazione appaltante sulla domanda di revisione del prezzo pattuito con il contratto di appalto del servizio di raccolta e trasporto RSU e per la conseguente condanna dell'Ente a provvedere, con nomina di commissario ad acta per il caso di perdurante inadempimento.

A sostegno della domanda, l'interessata deduce la esistenza di un obbligo della PA di pronunciarsi con una determinazione provvedimentale espressa, ritenendo al contempo affetta da nullità la clausola contrattuale disciplinante le modalità di revisione del corrispettivo.

La decisione del TAR: il Tribunale muove il proprio argomentare dall'accertamento della infondatezza della dedotta nullità della clausola contrattuale, in relazione alla quale accerta la piena corrispondenza della formulazione letterale e teleologica con le finalità sottese all'art. 115 del d.lgs. n. 163/2006.

Su tale premessa (sul presupposto, cioè, che il contratto prevedesse già il diritto alla modifica del corrispettivo, nell'an e nel quantum), il Giudice qualifica la posizione giuridica azionata come di diritto soggettivo e, per l'effetto, declina la propria giurisdizione in favore di quella del Giudice ordinario.

La domanda della parte è cioè qualificata, come di mero adempimento contrattuale, di tal che non può predicarsi l'esistenza di un obbligo della Amministrazione di provvedere sulla istanza di revisione prezzi. Precisa la sentenza che, ove la clausola contrattuale non avesse disciplinato in modo specifico il compenso revisionale, all'accertamento della pretesa non avrebbe potuto pervenirsi che per il tramite del procedimento amministrativo e la relativa posizione dell'appaltatore sarebbe stata qualificabile come di interesse legittimo, con la conseguente giurisdizione in capo al GA.

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