Falsità della dichiarazione e onere probatorio circa la sussistenza dell'elemento soggettivo del dichiarante

08 Settembre 2021

Nel caso in cui venga contestata in sede di richiesta delle attestazioni la falsità della dichiarazione resa dall'operatore economico con riferimento alla sussistenza dei requisiti di cui all'art. 80, co. 4, d.lgs. n. 50/2016, spetterà a questi provare di essere estraneo alla falsità, non essendovi altro soggetto interessato alla presentazione dei documenti per l'attestazione.

Il caso. La ricorrente impugnava il provvedimento sanzionatorio dell'Anac, nel quale le veniva contestato di aver rilasciato, al momento del contratto con altra società per l'emissione di una nuova attestazione, dichiarazione sostitutiva non veritiera circa l'assenza di violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse di cui all'art. 80, co. 4, d.lgs. n. 50/2016. In particolare, la ricorrente denunciava, sia nella fase procedimentale che in quella processuale, di non essere a conoscenza dell'esistenza delle violazioni gravi attribuitele con riferimento agli obblighi di pagamento di imposte e tasse, sostenendo in tal senso la non corretta notifica delle cartelle di pagamento.

La soluzione offerta dal TAR: Il Collegio, nel respingere il ricorso, ha evidenziato che dalla lettura delle comunicazioni inviate dall'Agenzia delle Entrate alla Società cui era stata chiesta dalla ricorrente la nuova qualificazione risultava che le violazioni riscontrate dalla stessa Agenzia “riguardavano «l'importo residuo» di alcune cartelle di pagamento; pertanto, l'importo dei ruoli di tali cartelle doveva essere, comunque, maggiore di quello «residuo» riscontrato, con la conseguenza che verosimilmente l'impresa ricorrente aveva già provveduto ad un pagamento parziale delle stesse, non potendo, perciò, non essere a conoscenza del relativo debito”. Pertanto, secondo il g.a., l'Autorità aveva legittimamente svolto gli approfondimenti necessari nell'accertare l'effettiva esistenza delle pendenze riscontrate, nonché la sussistenza dell'elemento soggettivo, quantomeno in termini di colpa, della dichiarazione in ordine all'assenza di violazioni.

In conclusione, il Collegio, nel ritenere infondato il ricorso, lo respingeva, puntualizzando che “proprio con riferimento all'indagine circa la sussistenza dell'elemento soggettivo della falsità in sede di richiesta delle attestazioni, questo Tribunale ha già avuto modo di rilevare come "debba essere posto a carico della società che assume di non averne conoscenza l'onere della prova della estraneità alla falsità, non essendovi alcun altro soggetto interessato alla presentazione dei documenti per l'attestazione" (TAR Lazio, Sez. III, 18 giugno 2010 n. 19214)”.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.