Finanziamenti soci e concordato preventivo: non tutti sono prededucibili
19 Marzo 2021
Nell'ipotesi di concordato preventivo in continuità, quali sono le condizioni richieste per la prededucibilità prevista dalla legge per la cd. finanza ponte erogata dei soci e quali fattispecie possono essere applicate?
Caso pratico - La società Alfa s.r.l. gestisce in una nota località balneare una storica e importante pasticceria specializzata nella produzione a richiesta di torte e dolci per feste di compleanno ed altri eventi secondo la tecnica del cake design. A seguito della pandemia da Coronavirus, la chiusura del negozio, dapprima, le successive restrizioni adottate dai vari DD.P.C.M. e la contestuale riduzione di eventi e feste, poi, hanno spinto l'amministratore unico, che è anche un socio, a chiedere uno sforzo finanziario ai titolari delle quote. Così, nel mese di luglio 2020 i quattro soci hanno finanziato la società per circa 90 .000 euro; il rimborso con gli interessi è previsto entro e non oltre la data del 15 giugno 2021. La società ha solo in parte recuperato il fatturato durante la stagione estiva 2020, e ora, nel mese di marzo 2021, il rischio di una vera e propria crisi è alle porte perché la stagione invernale è stata connotata da alti e bassi, il virus non è stato ancora debellato ed è tuttora persistente il divieto di eventi e di feste in casa e in alberghi. Considerata la situazione, l'A.U. sta cercando di capire quale sia la strada più idonea da seguire per superare la crisi; i soci a loro volta vogliono conoscere il destino dei finanziamenti già effettuati. Così, proprio in questi giorni, tra i soci si sta cominciando a discutere della possibilità di presentare una domanda concordato preventivo in continuità. Ebbene, circa la sorte dei finanziamenti effettuati alla società, un socio è venuto casualmente a conoscenza della prededucibilità prevista dalla legge per la cd. finanza ponte erogata dei soci, nella misura dell'80% di cui godere nell'ambito della stessa procedura di concordato preventivo e in caso di fallimento. Quali sono le condizioni richieste? Sono applicabili nella fattispecie?
Spiegazioni e conclusioni - La norma interessata è l'art. 182 quater L. fall. che regola, tra l'altro, il finanziamento soci effettuato sia in funzione che in esecuzione del concordato preventivo. Essa stabilisce in particolare che “in deroga agli artt. 2467 e 2497 quinquies del codice civile, il primo e secondo comma del presente articolo si applicano anche ai finanziamenti effettuati dai soci fino alla concorrenza dell'ottanta per cento del loro ammontare. Si applicano i commi primo e secondo quando il finanziatore ha acquisito la qualità di socio in esecuzione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti o del concordato preventivo (…)”. Nell'ottica di favorire e attrarre finanziamenti per le imprese in crisi, il legislatore ha voluto, dunque, garantire la prededucibilità degli stessi a prescindere dal soggetto da cui provengono: con tale scelta intende evitare l'arresto dei cicli produttivi e stimolare i percorsi volti al superamento della crisi. Anche i finanziamenti soci sono per la normativa prededucibili, sia pure nella misura limitata all'80% dell'ammontare erogato dai soci; la prededucibilità si estende, peraltro, al 100% se la qualità di socio viene acquisita per la prima volta in funzione o in esecuzione del concordato preventivo. Per godere della prededucibilità circa i finanziamenti soci occorre tuttavia che si verifichino tre specifiche condizioni: a) la finanza ponte deve essere erogata dai soci in funzione della domanda di concordato preventivo. In altre parole, essa deve aver consentito o comunque agevolato l'accesso alla procedura di c.p.; b) il piano sotteso alla domanda di concordato preventivo deve prevedere i finanziamenti soci rendendoli di conseguenza prededucibili perché già erogati; c) il Tribunale deve disporre la prededuzione dei finanziamenti soci in base all'accertamento dello stato di fatto e alla verifica dei presupposti di legge nel provvedimento che accoglie la domanda di ammissione alla procedura. Va notato che il primo requisito non sussiste quando la finanza è stata usata per estinguere precedenti passività verso i creditori; in questa ipotesi, infatti, una passività antecedente al concordato preventivo verrebbe da concorsuale a trasformarsi in passività prededucibile. Sulla base di quanto sopra non sembra sia possibile, nel caso di specie, ritenere quali crediti siano prededucibili tra i finanziamenti erogati dai soci a luglio 2020. Manca infatti il primo requisito richiesto dalla norma, vale a dire il nesso tra la finanza ponte erogata dai soci (l'ammontare di Euro 90.000) e la procedura di concordato preventivo di cui, a distanza di sette mesi, i soci stanno cominciando a discutere. La finanza erogata, in altre parole, è stata utilizzata per coprire passività precedenti e non per garantire la possibilità di presentare una domanda di concordato preventivo all'epoca non ancora immaginata. Va ancora aggiunto che non presentando i requisiti previsti per la prededucibilità, i finanziamenti soci, ai sensi dell'art. 2467 c.c., dovrebbero essere caratterizzati dalla postergazione nel rimborso rispetto agli altri creditori in quanto concessi in un momento in cui risulta un eccessivo squilibrio dell'indebitamento rispetto al patrimonio netto o in una situazione finanziaria della società nella quale sarebbe stato ragionevole un conferimento. Inoltre, se il rimborso dovesse avvenire nell'anno precedente al fallimento, l'ammontare rimborsato dovrà essere restituito alla società fallita.
Normativa
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