Trasferimento della sede dell'impresa e competenza territoriale del giudice

Girolamo Lazoppina
26 Maggio 2021

In quali casi e a quali condizioni il trasferimento della sede dell'impresa rileva ai fini dell'individuazione del giudice competente?

In quali casi e a quali condizioni il trasferimento della sede dell'impresa rileva ai fini dell'individuazione del giudice competente?

Caso pratico - L'imprenditore G.L. trasferisce la sede della propria impresa da Milano a Bologna.

Otto mesi dopo viene depositata istanza di fallimento (con ricorso) dallo stesso debitore presso il tribunale fallimentare del capoluogo emiliano. Viene eccepita l'incompetenza per territorio del Tribunale Fallimentare di Bologna a favore del Tribunale di Milano, città nella quale l'impresa aveva originariamente la propria sede.

Si pone, quindi, il problema di stabilire se la competenza per territorio spetti al giudice della città in cui l'impresa aveva originariamente la propria sede o al giudice della città in cui è stata fissata la sede nuova.

Spiegazioni e conclusioni - L'art. 9 L.F. stabilisce che il fallimento è dichiarato dal tribunale del luogo in cui l'imprenditore ha la sede principale dell'impresa.

Tuttavia, dopo le modifiche introdotte dal D.Lgs. 5/2006, esso prevede pure, al secondo comma, che il trasferimento della sede (in territorio italiano) intervenuto nell'anno antecedente all'esercizio dell'iniziativa per la dichiarazione di fallimento non rileva ai fini della competenza. Tale norma è stata dettata dall'esigenza, tutt'altro che remota, di evitare trasferimenti fittizi, o anche solamente formali, della sede dell'impresa al fine di poter scegliere il “proprio” giudice, il giudice, cioè, al quale fare gestire la procedura fallimentare.

Si parla, a tal proposito, di “forum shopping”. Sicché, resta competente il tribunale della sede precedente. Il giorno a partire dal quale si calcola l'anno coincide con il giorno del deposito della richiesta di fallimento, qualunque essa sia (App. Venezia, 21 dicembre 2011; Vitalone, in Memento pratico, Crisi d'impresa e fallimento, 2020).

Esistono delle eccezioni alla regola generale di cui all'art. 9 L. fall. Se ne indicano di seguito alcune.

In caso di cessazione dell'attività di impresa la competenza è quella del tribunale del luogo in cui era esercitata l'impresa al momento della sua cessazione (Cass. 8 novembre 2002 n. 15677).

Nel caso di società di persone il luogo di residenza del socio non è rilevante in quanto egli non fallisce come imprenditore ma, appunto come socio.

Nel caso di società in liquidazione la competenza spetta al tribunale del luogo in cui in concreto si svolge l'attività liquidatoria, anche se diverso dal luogo in cui si trova la sede legale (Cass., 28 agosto 2012, n. 14676; Cass., 14 settembre 2004, n. 18535).

Nel caso in cui l'imprenditore individuale svolge più attività, in differenti luoghi e con organizzazioni imprenditoriali autonome, per il c.d. principio della prevenzione la competenza spetta al tribunale a cui per primo viene presentata l'istanza (Cass., 8 marzo 2002, n. 3461; Cass., 9 aprile 1999, n. 3455).

Diverso sarebbe il caso in cui l'imprenditore trasferisse la propria sede all'estero prima del deposito del ricorso del debitore, di uno o più creditori o su richiesta del P.M., perché in quel caso la giurisdizione italiana sarebbe esclusa. Il comma 5 dell'art. 9 L. fall. stabilisce infatti che il trasferimento della sede dell'impresa all'estero non esclude la sussistenza della giurisdizione italiana, se è avvenuto dopo il deposito del ricorso di cui all'art. 6 L. fall. o la presentazione della richiesta di cui all'art. 7 L. fall.

A questo proposito le Sezioni Unite della Suprema Corte hanno fissato il principio secondo cui se si prova che il trasferimento è fittizio perché nella nuova sede non è esercitata un'attività economica, né si è spostato il centro dell'attività direttiva, amministrativa ed organizzativa dell'impresa sussiste la giurisdizione italiana (Cass. S.U. 18 marzo 2016 n. 5419; Cass. S.U. 11 marzo 2013 n. 5945, in Memento pratico, Crisi d'impresa e fallimento, 2020).

In conclusione, nel caso che ci occupa la competenza spetta al Tribunale di Milano perché il trasferimento della sede è avvenuto in Italia (Bologna) meno di un anno prima (otto mesi) dalla presentazione dell'istanza di fallimento. Viene, pertanto, perfettamente integrata la norma di cui al secondo comma dell'art. 9 L. fall.

Normativa e giurisprudenza

  • Art. 9 L.F.
  • D. lgs. 9 gennaio 2006, n. 5
  • Cass. S.U. 18 marzo 2016, n. 5419
  • Cass. S.U. 11 marzo 2013, n. 5945
  • Cass., 28 agosto 2012, n. 14676;
  • App. Venezia, 21 dicembre 2011
  • Cass. 8 novembre 2002 n. 15677
  • Cass., 14 settembre 2004, n. 18535
  • Cass., 8 marzo 2002, n. 3461;
  • Cass., 9 aprile 1999, n. 3455.

Per approfondire

  • S. Leuzzi, Procedimento per la dichiarazione di fallimento (bussola), in ilfallimentarista.it, 4 giugno 2020
  • D. Burroni-G. Borloni, Procedimento per la dichiarazione di fallimento (flussi e scenari), in ilfallimentarista.it, 15 ottobre 2020

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