La condizione di inattività dell'impresa è irrilevante se il bando di gara prevede tra i requisiti la mera iscrizione alla Camera di commercio

Angelica Cardi
27 Ottobre 2021

La condizione di inattività di una impresa è un fatto occasionale, come tale irrilevante quando il bando di gara si limita a richiedere quale requisito di accesso alla gara la mera iscrizione alla Camera di commercio.

Il caso. La sentenza in commento si è pronunciata sul ricorso proposto da una impresa al fine di ottenere l'annullamento dei provvedimenti con i quali era stata disposta in favore della controinteressata l'assegnazione in concessione di uno stabilimento balneare.

In particolare, la ricorrente lamentava l'illegittimità dell'affidamento in quanto, tra gli altri, avvenuto in violazione dell'art. 83, comma 1, lett. a) e 3, del d.lgs. n. 50 del 2016.

Sul punto, infatti, l'impresa adduceva che l'aggiudicataria non era in possesso dei requisiti richiesti dal bando di gara, risultando, al tempo della procedura di affidamento, il suo stato di impresa “inattiva”.

La soluzione. Il Collegio ha rigettato il ricorso precisando che la condizione di inattività di una impresa è un fatto occasionale e, dunque, non assurge a requisito di idoneità professionale laddove il bando di gara si limiti a chiedere quale requisito di accesso alla gara la sola iscrizione alla Camera di commercio e non richieda una specifica condizione esperienziale che presuppone il requisito dello svolgimento in concreto dell'attività aziendale e, dunque, lo stato di impresa “attiva”.

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