La sanzione antitrust può costituire illecito professionale solo se il ricorso avverso l'illecito è stata respinto con sentenza passata in giudicato

Paola Martiello
28 Gennaio 2022

La sanzione irrogata dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato può costituire illecito professionale, dando luogo all'esclusione dalla gara del concorrente, solo se il ricorso avverso l'illecito è stata respinto con sentenza passata in giudicato.

Il caso. il Collegio è chiamato a valutare se debba essere esclusa da una gara, ai sensi dell'art. 80, comma 5 lett. c) del d. lgs n. 50/2016, una concorrente per non aver informato la Stazione Appaltante dell'avvenuto rigetto del ricorso, presentato innanzi al giudice amministrativo, avverso una sanzione irrogata allo stesso dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

La soluzione. Il Collegio, richiamando precedenti orientamenti giurisprudenziali, osserva che la sanzione antitrust può costituire illecito professionale che dà luogo all'esclusione dalla gara solo se il ricorso avverso l'illecito è stata respinto con sentenza passata in giudicato (si veda la sentenza della CGUE, Sez. X, 18 dicembre 2014, in causa C-470/13). Secondo il Tribunale, la Stazione Appaltante non può procedere all'esclusione della concorrente dalla gara in caso di ricorso pendente, circostanza della quale, nel caso in esame, la Stazione Appaltante era stata informata.

A parere del Giudice di prime cure la concorrente non poteva in sede di offerta far presente il rigetto del ricorso da parte del Tribunale poiché la sentenza del giudice amministrativo è successiva all'offerta e alla scadenza dei termini di presentazione della domanda. Vieppù, osserva il Collegio, che la concorrente risulta poi aver adottato misure di self-cleaning (“Programma di Compliance Antitrust”, nomina di un “Antitrust Compliance Officer”) aventi come effetto la preclusione di una esclusione automatica dalla gara, come invece preteso dalla ricorrente.

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