Commissione di gara e attribuzione dei punteggi tecnici: limiti alla discrezionalità della Stazione Appaltante

Paola Martiello
28 Gennaio 2022

Il punteggio numerico, quale forma di esternazione dei giudizi della commissione nella valutazione delle offerte tecniche, costituisce sufficiente motivazione quando l'apparato delle voci e sottovoci fornito dalla disciplina della procedura, con i relativi punteggi, è sufficientemente chiaro, analitico e articolato, sì da rendere comprensibile l'iter logico seguito in concreto nel valutare i singoli progetti in applicazione di puntuali criteri predeterminati e consentire un controllo a posteriori sulla la logicità e la congruità dei giudizi espressi. In difetto di questa condizione si rende necessaria una motivazione dei punteggi numerici.

Il caso. La vicenda sottoposta al vaglio del Collegio attiene al tema della sufficienza del punteggio numerico quale forma di esternazione dei giudizi della Commissione di gara nella valutazione delle offerte tecniche.

In particolare, il Tribunale è chiamato a valutare se i giudizi in forma numerica espressi dalla Commissione di gara in relazione ai criteri di valutazione predeterminati dalla lex specialis siano o meno idonei e sufficienti a ricostruirne l'iter logico seguito dai commissari e, dunque, a far comprendere le ragioni della preferenza accordata all'offerta del primo in graduatoria.

La soluzione. Il Collegio, richiamando un precedente orientamento giurisprudenziale (Cons. Stato, Sez. III, n. 2118/2021) osserva che la giurisprudenza in tema di sufficienza del punteggio numerico, quale forma di esternazione dei giudizi della commissione, nella valutazione delle offerte tecniche ha enucleato il principio secondo cui lo stesso può considerarsi alla stregua di una sufficiente motivazione quando l'apparato delle voci e sottovoci fornito dalla disciplina della procedura, con i relativi punteggi, è sufficientemente chiaro, analitico e articolato, sì da rendere comprensibile l'iter logico seguito in concreto nel valutare i singoli progetti in applicazione di puntuali criteri predeterminati e consentire un controllo a posteriori sulla logicità e la congruità dei giudizi espressi. In difetto di questa condizione si rende necessaria una motivazione dei punteggi numerici.

Nel caso in esame, rileva il giudice di prime cure, molti dei criteri che la Commissione di gara era chiamata ad applicare erano formulati in modo tale da lasciare alla stessa un ampio margine di valutazione discrezionale, non consentendo ai partecipanti di verificare la correttezza del potere in concreto esercitato.

In conclusione: il Collegio, in accoglimento del ricorso e sulla base dei suesposti principi, ha disposto che la Stazione Appaltante rivalutasse le proposte presentate dai concorrenti con diversa Commissione, prendendo analiticamente in esame gli elementi ritenuti rilevanti ai fini della applicazione dei criteri di valutazione previsti dal bando di gara e fornendo adeguata motivazione in ordine ai giudizi espressi sugli stessi.

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