Accesso agli atti, sub-procedimento di ostensione ed incremento del termine per proporre ricorso
24 Febbraio 2022
Il caso. Nell'ambito di un giudizio per l'impugnativa di un provvedimento di aggiudicazione la società controinteressata ha eccepito l'irricevibilità del ricorso per violazione del termine previsto dall'art. 120, comma 5, c.p.a. Secondo tale prospettazione, difatti, il ricorrente avrebbe tardivamente gravato il provvedimento a nulla rilevando la circostanza che l'amministrazione aveva concesso l'ostensione della documentazione richiesta “a più riprese” ed a cavallo della scadenza del termine di impugnazione.
L'iter motivazionale e le conclusioni del TAR. A giudizio del Collegio l'eccezione di tardività del ricorso è infondata.
Nel solco tracciato dall'Adunanza Plenaria 12/2020, difatti, il TAR ha rilevato che allorquando i motivi di ricorso conseguono alla conoscenza dei documenti richiesti, si verifica una (necessaria) dilazione del termine di impugnativa. In presenza di comportamenti dilatori da parte dell'Amministrazione - quali illegittimi rifiuti ovvero ritardi nell'ostensione - che determinino un pregiudizio processuale per l'operatore economico, il termine per l'impugnazione comincia a decorrere da quando l'interessato ha avuto effettiva conoscenza degli atti ritenuti lesivi.
Nel caso di specie, ha aggiunto il Collegio, nel calcolare lo slittamento del termine di impugnazione deve tenersi anche conto degli incombenti relativi alla notifica dell'istanza di accesso agli atti al soggetto contro-interessato, rientrando anche tale attività nel sub procedimento di accesso documentale. Avendo il ricorrente notificato il gravame in un termine pari alla sommatoria dei trenta giorni - ex art. 120, comma 5, c.p.a. – con quelli resisi necessari all'effettiva ostensione dei documenti, il Collegio ha rigettato l'eccezione ritenendo tempestiva l'impugnativa. |