Appalti di servizi: è rimessa alla lex specialis la corrispondenza tra qualificazione di ciascuna impresa e quota della prestazione di rispettiva pertinenza

01 Giugno 2022

A seguito della sentenza dell'Adunanza plenaria 28 agosto 2014, n. 27 non può dubitarsi che, negli appalti di servizi e forniture, non vige più ex lege il principio di necessaria corrispondenza tra la qualificazione di ciascuna impresa e la quota della prestazione di rispettiva pertinenza, essendo la relativa disciplina rimessa alle disposizioni della lex specialis della gara; rientra pertanto nella discrezionalità della stazione appaltante sia stabilire il fatturato necessario per la qualificazione delle imprese, sia la fissazione delle quote che devono essere possedute dalle imprese partecipanti ai raggruppamenti (ex multis, Cons. Stato, sez. V, 2 dicembre 2019, n. 8249; III, 17 giugno 2019, n. 4025; III, 22 maggio 2019 n. 3331; III, 26 febbraio 2019 n. 1327; III, 21 gennaio 2019, n. 487 e n. 488)” (Cons. Stato, V, 12 febbraio 2020, n. 1101).

Il caso. La mandataria del costituendo rti, secondo classificato, proponeva ricorso per l'annullamento dell'aggiudicazione al primo classificato di un lotto della procedura ristretta, suddivisa in 5 lotti, indetta da Aria, ai sensi dell'art. 61 del d.lgs. n. 50 del 2016, per l'affidamento di vari servizi di supporto dei sistemi del SIRE – Sistema Informativo Regionale di Regione Lombardia.

La ricorrente lamentava l'illegittimità del predetto provvedimento di aggiudicazione, in quanto il primo classificato non avrebbe posseduto alcuni dei requisiti di capacità tecnica e professionale specifici, richiesti dal bando, a pena di esclusione. In particolare, si deduceva: il mancato possesso in capo all'aggiudicatario della Certificazione rilasciata da un organismo di valutazione della conformità, ai sensi dell'art. 82 del D.Lgs. n. 50/2016; un deficit di qualificazione in capo al rti primo classificato, in quanto la mandante, pur avendo assunto una quota di esecuzione del raggruppamento, non sarebbe stata in possesso, in misura corrispondente, del requisito richiesto dal bando, relativo al pregresso svolgimento di servizi analoghi a quelli oggetto del lotto di riferimento; l'omessa comprova del possesso dei titoli di studio e dell'esperienza professionale delle figure professionali indicate dal suddetto rti aggiudicatario.

A seguito dell'accoglimento del ricorso da parte del TAR, il resistente in primo grado proponeva appello. Tra i vari motivi di doglianza, l'appellante lamentava l'erroneità della pronuncia del giudice di prime cure nella parte in cui ha accolto il predetto motivo del ricorso di primo grado sul deficit di qualificazione in capo al rti primo classificato.

La soluzione giuridica. Il ConsigliodiStato, accogliendo solo in parte l'appello, ha confermato la sentenza appellata di accoglimento del ricorso di primo grado, seppure con motivazione in parte diversa.

Infatti, il Collegio ha ritenuto fondato solo il motivo di gravame con il quale l'appellante ha dedotto l'erroneità della sentenza nella parte in cui ha riconosciuto un deficit di qualificazione in capo al rti aggiudicatario, in quanto la sua mandante, pur avendo assunto una quota di esecuzione pari all'8% del raggruppamento, non sarebbe stata in possesso, in misura corrispondente, del requisito richiesto dal bando, relativo al pregresso svolgimento di servizi analoghi a quelli oggetto del lotto di riferimento.

Sul punto, invero, è, ius receptum, che dalla disciplina in materia di appalti di servizi non possa essere estrapolato il principio di necessaria corrispondenza tra quote di esecuzione e di qualificazione di ciascuna impresa.

A conferma di ciò è l'art. 48, comma 5, del d.lgs. n. 50 del 2016, che sancisce: “l'offerta degli operatori economici raggruppati o dei consorziati determina la loro responsabilità solidale nei confronti della stazione appaltante, nonché nei confronti del subappaltatore e dei fornitori”. Tale disposizione normativa, secondo l'ormai pacifica giurisprudenza, prevede, dunque, che anche nel raggruppamento orizzontale, sussista la responsabilità solidale per l'adempimento dell'intera prestazione contrattuale di tutti i componenti del raggruppamento nei confronti della stazione appaltante, del subappaltatore e dei fornitori. Ne consegue la non necessarietà del suddetto principio di corrispondenza, atteso che è il regime della responsabilità solidale a garantire l'affidabilità degli operatori economici.

Non è quindi condivisibile che la conformazione “orizzontale” del raggruppamento determini che “ciascuno degli operatori risponde verso la stazione appaltante per la parte di servizio che è tenuto ad eseguire”. Da cui il principio della dovuta corrispondenza tra la qualificazione di ciascuna impresa e la quota della prestazione di rispettiva pertinenza necessario, infatti, a garantire l'affidabilità tecnica ed imprenditoriale dell'impresa.

Pertanto, anche dopo la sentenza dell'Adunanza plenaria 28 agosto 2014, n. 27, negli appalti di servizi e forniture, la predetta corrispondenza tra la qualificazione di ciascuna impresa e la quota della prestazione di rispettiva pertinenza è rimessa alle disposizioni della lex specialis della gara.

Nel caso di specie, non imponendo la lex specialis la corrispondenza tra le suddette quote, l'assetto del rti aggiudicatario, esclusivamente sotto tale profilo, non era censurabile.

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