Confronto a coppie: rimessione alla Plenaria sulle modalità di valutazione dell'offerta tecnica da parte dei commissari

04 Luglio 2022

Si sottopongono all'Adunanza Plenaria i seguenti quesiti: “a) se, nell'ambito della valutazione degli elementi qualitativi dell'offerta tecnica, i commissari, cui è demandato il compito di esprimere una preferenza o un coefficiente numerico, possano confrontarsi tra loro e concordare liberamente il punteggio da attribuire, salvo declinarlo poi individualmente, ovvero se ciò costituisca una surrettizia introduzione del principio di collegialità in valutazioni che devono essere, alla luce del vigente quadro regolatorio, di natura esclusivamente individuale; b) se le valutazioni espresse dai singoli commissari, nella forma della preferenza o del coefficiente numerico non comparativo, debbano essere oggetto di specifica verbalizzazione, o se le stesse possano ritenersi assorbite nella decisione collegiale finale in assenza di una disposizione che ne imponga l'autonoma verbalizzazione”.

La questione.

La fattispecie concerne l'attribuzione del punteggio all'offerta tecnica e le modalità con le quali i commissari esprimono le proprie valutazioni, quando il metodo prescelto dalla stazione appaltante è quello del confronto a coppie. Secondo la ricorrente, l'espressione delle preferenze da parte dei commissari di gara sarebbe avvenuta in modo collegiale e non individuale, in violazione della lex specialis e delle norme di legge. La violazione contestata, respinta in primo grado, è ribadita in appello, sulla base di alcuni “indici di prova”, ossia l'identità dei giudizi formulati dai commissari; la sussistenza di un'unica scheda contenente nel medesimo foglio, una accanto all'altra, le tre tabelle con le preferenze dei tre commissari; il costante riferimento, nei verbali, alla commissione intesa nella sua collegialità.

Il contrasto giurisprudenziale.

La III Sezione del Consiglio di Stato ha ravvisato un contrasto giurisprudenziale sul punto, e “una residua zona d'ombra nella ricostruzione dei principi applicabili alla valutazione dei profili qualitativi dell'offerta tecnica”.

Secondo l'orientamento maggioritario del Consiglio di Stato, la volontà collegiale si fonda sulle valutazioni uti singuli dei commissari, ma: a) può esserci un confronto dialettico fra i singoli commissari, in assenza di disposizioni che prevedano la riservatezza o la segretezza del giudizio individuale; b) il solo fatto che i punteggi espressi dai singoli commissari coincidano non costituisce di per sé una causa d'illegittimità; c) gli apprezzamenti dei commissari sono sempre destinati ad essere assorbiti nella decisione collegiale finale, che rappresenta “il momento di sintesi”.

Di conseguenza, in assenza di uno specifico obbligo imposto dalla disciplina di gara, neppure occorre verbalizzare i singoli giudizi individuali.

Secondo la tesi minoritaria, invece, il momento dialettico della collegialità non può giungere al punto tale da portare all'accordo, pur non formalizzato, fra i commissari sul punteggio da attribuire agli aspetti qualitativi dell'offerta. Tale eventualità comporta, infatti, la mancanza di un vero e proprio giudizio individuale.

La rimessione alla Plenaria.

Il Consiglio di Stato ha sottoposto, dunque, all'Adunanza Plenaria i seguenti quesiti: “a) se, nell'ambito della valutazione degli elementi qualitativi dell'offerta tecnica, i commissari, cui è demandato il compito di esprimere una preferenza o un coefficiente numerico, possano confrontarsi tra loro e concordare liberamente il punteggio da attribuire, salvo declinarlo poi individualmente, ovvero se ciò costituisca una surrettizia introduzione del principio di collegialità in valutazioni che devono essere, alla luce del vigente quadro regolatorio, di natura esclusivamente individuale; b) se le valutazioni espresse dai singoli commissari, nella forma della preferenza o del coefficiente numerico non comparativo, debbano essere oggetto di specifica verbalizzazione, o se le stesse possano ritenersi assorbite nella decisione collegiale finale in assenza di una disposizione che ne imponga l'autonoma verbalizzazione”.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.