Sulla portata dell'accesso documentale del secondo classificato

04 Luglio 2022

È illegittimo il diniego di accesso, richiesto dal secondo classificato alla procedura di gara, al D.G.U.E., alle dichiarazioni sostitutive degli atti di notorietà inerenti alle cause di esclusione di cui all'art. 80 del codice dei contratti pubblici, nonché alla documentazione sulle verifiche dei requisiti effettuate dopo l'aggiudicazione in vista della stipula del contratto.

La fattispecie.

Il ricorrente, secondo classificato a una procedura di evidenza pubblica, ha impugnato il provvedimento con cui la stazione appaltante gli ha negato l'accesso al D.G.U.E., alle dichiarazioni sostitutive degli atti di notorietà inerenti alle cause di esclusione di cui all'art. 80 del codice dei contratti pubblici, nonché alla documentazione sulle verifiche dei requisiti effettuate dopo l'aggiudicazione in vista della stipula del contratto.

La soluzione.

Per il TAR, la collocazione di un operatore economico al secondo posto in graduatoria gli conferisce “una posizione particolarmente qualificata nell'ambito della procedura di gara”.

Di conseguenza, in riferimento all'intenzione palesata dal ricorrente di introdurre azioni giudiziarie a tutela delle proprie ragioni, non è superflua la conoscenza di documenti da cui possono emergere fatti in grado di costituire cause ostative all'aggiudicazione.

Il Collegio ha ribadito, dunque, che “l'accesso documentale funzionale alla difesa in giudizio non può fare a meno dell'integrale contenuto dei moduli DGUE, dei relativi allegati e delle dichiarazioni rese ex art. 80 del d.lgs. n. 50/2016, in quanto solo la completa acquisizione di essi consente di verificare se gli operatori controinteressati abbiano correttamente notiziato la stazione appaltante di tutti gli eventuali precedenti e/o pendenze penali ovvero di tutte le pregresse risoluzioni contrattuali o di qualsiasi altro fatto idoneo ad essere giudicato quale grave illecito professionale ex art. 80, comma 5, lett. c) del d.lgs. n. 50/2016, o quale causa espulsiva in base alle altre ipotesi previste dal medesimo art. 80; analogamente, solo la conoscenza delle risultanze del casellario giudiziale e dei carichi pendenti consente di verificare se gli operatori hanno dichiarato tutti i precedenti e/o le pendenze penali oppure se li hanno taciuti in tutto o in parte”.

Ciò vale anche per la documentazione sullo svolgimento delle verifiche relative al possesso dei requisiti espletate nella fase successiva all'aggiudicazione, in vista della stipula del contratto, poiché si tratta di documenti riguardanti parte del procedimento di affidamento, da cui possono emergere eventuali cause ostative all'aggiudicazione rispetto alle quali l'interesse conoscitivo del secondo classificato è indubbio.

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