Revoca disposta in una fase non avanzata della procedura: onere di motivazione ed affidamento del privato

Simone Abrate
08 Luglio 2022

La determinazione di revoca intervenuta in una fase non avanzata della procedura (nella specie, non erano ancora state aperte le offerte tecniche) non fa emergere consolidate posizioni di maturato affidamento circa il conseguimento della concessione in capo ai partecipanti alla selezione. Ne consegue che, fino all'aggiudicazione definitiva, i meri partecipanti alla procedura vantano soltanto una semplice aspettativa alla conclusione del procedimento non essendo prospettabile alcun loro affidamento qualificato e di conseguenza alcun indennizzo art. 21 quinquies della l. 241/90 in loro favore.

Il caso. La ricorrente ha impugnato la revoca di una procedura di gara, disposta dalla stazione appaltante prima dell'apertura delle offerte tecniche sostenendo la carenza di motivazione degli atti impugnati e chiedendo l'indennizzo ex art. 21-quinques della l. n. 241/90.

La soluzione del TAR Lazio. Il Tar Lazio ha rigettato il ricorso e la relativa richiesta di indennizzo, rilevando che la revoca era stata disposta prima dell'aggiudicazione, sulla base di congrua motivazione legata a scelte organizzative e di riassetto societario. Tale motivazione riguarda profili attinenti al merito della programmazione dell'azione amministrativa (Cons. St., Sez. V, 9 aprile 2010, n. 1997), sindacabili dal giudice amministrativo solo ove non si palesino manifesti indici di irragionevolezza. Il Collegio ha rilevato che nella procedura di affidamento non si era addivenuti neppure alla disamina delle offerte tecniche né – tantomeno - era stata stilata una graduatoria di merito e formalizzata una proposta di aggiudicazione.

Lo stato della procedura era tale, quindi, da consentire la revoca del bando anche sulla scorta di una rivalutazione dell'interesse pubblico originario in quanto tale intervento di autotutela non incide su un provvedimento "di attribuzione di vantaggi economici", che avrebbe, semmai, potuto riguardare l'aggiudicazione ove fosse intervenuta.

In punto di onere motivazionale della revoca, il TAR Lazio ha osservato che nelle procedure per l'affidamento di commesse pubbliche esso si rafforza man mano che la procedura stessa volga verso la sua conclusione, essendo, al contrario, parimenti (e proporzionalmente) attenuato laddove il procedimento sia "bloccato" alle sue prime fasi: pertanto, il potere di revoca è tanto più ampio qualora la posizione dell'interessato non risulti ancora consolidata con aggiudicazione alcuna, nemmeno provvisoria, rivestendo la stessa la qualità di mera partecipante alla gara.

Ne deriva che la determinazione di revoca intervenuta in una fase non avanzata della procedura non fa emergere consolidate posizioni di maturato affidamento circa il conseguimento della concessione in capo ai partecipanti alla selezione e, di conseguenza, non determina alcun diritto all'indennizzo ex art. 21-quinquies l. n. 241/90.

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