Precisazioni sulla verifica dell'operatività dell'equipaggiamento integrante un requisito di capacità tecnica e professionale

Diego Campugiani
26 Luglio 2022

Nel caso in cui la lex specialis della procedura di gara richieda l'effettivo possesso di un requisito di capacità tecnica e professionale previsto dal bando di gara, consistente nella disponibilità di uno specifico macchinario, è escluso che la previsione vada interpretata nel senso che tale possesso possa dirsi soddisfatto dalla mera disponibilità materiale da parte del concorrente del macchinario, laddove esso risulti non funzionante (in quanto giacente smontato nello stabilimento) al momento della verifica dei requisiti.

Il TAR ha respinto il ricorso avverso il provvedimento di annullamento in autotutela dell'aggiudicazione definitiva di una procedura alla quale era stato possibile partecipare dichiarando il possesso di “Equipaggiamenti produttivi (meglio indicati nel DGUE)”.

In proposito il DGUE richiedeva che, tra gli “equipaggiamenti produttivi” previsti come requisiti di partecipazione di carattere tecnico-professionale, fosse presente una specifica “pressa di stampaggio” di cui la società ricorrente aveva dichiarato il possesso.

Nelle more del sub - procedimento di verifica del possesso dei requisiti ed all'esito della prevista visita ispettiva presso la sede della società ricorrente, l'equipaggiamento dichiarato era tuttavia risultato smontato e depositato all'aperto nel piazzale del sito produttivo, per cui non era stato possibile accertarne la funzionalità.

Di tal ché, la stazione appaltante aveva disposto l'annullamento in autotutela dell'aggiudicazione definitiva sulla scorta delle considerazioni secondo cui “il principio di continuità nel possesso dei requisiti prescrive che gli stessi devono essere posseduti dai concorrenti per tutta la durata della procedura di affidamento fino all'aggiudicazione definitiva e alla stipula del contratto, nonché per tutto il periodo dell'esecuzione dello stesso, senza soluzione di continuità”.

Il TAR ha confermato le ragioni addotte dalla stazione appaltante per escludere l'impresa, respingendo la tesi prospettata dalla ricorrente secondo la quale l'effettiva operatività dell'equipaggiamento non avrebbe assunto alcuna rilevanza rispetto alla verifica del possesso dei requisiti di capacità tecnica e professionale, afferendo invece al momento funzionale dell'esecuzione del contratto di appalto.

Il Collegio, di contro, ha ritenuto che, in ossequio alle “regole dettate dall'art. 1362 e ss. c.c. per l'interpretazione dei contratti”, dalla complessiva lettura del bando di gara e del disciplinare, agli operatori economici partecipanti fosse richiesta l'effettiva disponibilità/possesso degli equipaggiamenti necessari per l'erogazione della fornitura.

Diversamente da quanto sostenuto dalla società ricorrente, quindi, detta circostanza escludeva che tali previsioni potessero essere interpretate nel senso che il possesso del requisito di capacità tecnica potesse dirsi soddisfatto con la mera disponibilità materiale della pressa di stampaggio presso il proprio sito produttivo.

Le prescrizioni della lex specialis non potevano che essere interpretate nel senso che il macchinario in questione dovesse essere operativo e funzionante, sì da assicurare alla stazione appaltante la concreta erogazione della fornitura oggetto di gara nel rispetto dei crismi previsti dalla legge.

La legittimità dell'operato della stazione appaltante, secondo il TAR, trova conferma nella previsione dell'art. 83 comma 7 in cui è stabilito che “[…] la dimostrazione dei requisiti di cui al comma 1, lettere b) e c) è fornita, a seconda della natura, della quantità o dell'importanza e dell'uso delle forniture o dei servizi, utilizzando i mezzi di prova di cui all'articolo 86, commi 4 e 5”.

A sua volta, l'art. 86, comma 5, c.c.p. prevede che “Le capacità tecniche degli operatori economici possono essere dimostrate con uno o più mezzi di prova di cui all'allegato XVII”, che nella Parte II, relativa alla “Capacità tecnica”, annovera tra i mezzi di prova anche lo svolgimento di una verifica da parte dell'amministrazione aggiudicatrice vertente, tra l'altro, sulla capacità di produzione del fornitore, sugli strumenti di cui dispone e sulle misure adottate per garantire la qualità (lettera e).

Di qui la legittimità delle verifiche effettuate dalla stazione appaltante e dell'esclusione dell'aggiudicataria.

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