Ratio del divieto di commistione tra offerta tecnica ed economica

Angelica Cardi
27 Luglio 2022

Non qualsiasi indicazione nell'offerta tecnica di un elemento economico rende illegittima l'offerta, ma solo quella che permette alla Commissione di conoscere il contenuto dell'offerta economica: la ratio del divieto di commistione tra l'offerta tecnica e quella economica risiede nell'esigenza di evitare che, in sede di valutazione delle offerte tecniche - da svolgersi in seduta segreta e prima dell'esame dell'offerta economica - la Commissione giudicatrice possa essere influenzata da ragioni di convenienza economica dell'offerta.

Il caso. La società ricorrente, seconda classificata, ha impugnato gli atti di gara adducendo la carenza del requisito di partecipazione di capacità tecnica-professionale in capo all'aggiudicatario, consistente nell'aver “realizzato nel triennio 2017-2019 un fatturato specifico relativo a realizzazione di impianti di rilevamento misure in ambito trasportistico o ferroviario non inferiore a € 12.000.000”.

Con ricorso incidentale, la società aggiudicataria ha chiesto l'esclusione della ricorrente in quanto la sua offerta avrebbe violato il divieto di commistione tra offerta economica e offerta tecnica.

La soluzione. Il Collegio si è, in primo luogo, pronunciato sull'infondatezza del ricorso incidentale, avente priorità logico-giuridica rispetto all'esame del ricorso principale. In particolare, la società aggiudicataria ha lamentato l'illegittimità degli atti di gara per mancata esclusione della ricorrente.

Secondo quanto affermato dall'operatore economico, infatti, l'operatore economico concorrente avrebbe inserito nella propria offerta tecnica la quotazione economica di alcune prestazioni opzionali, violando, in tal modo, il principio di segretezza dell'offerta economica.

La Commissione di gara, tuttavia, non aveva escluso la ricorrente affermando che gli atti di gara non prevedevano esplicitamente una causa di esclusione legata all'inserimento nell'offerta tecnica di valori economici.

Sul punto, il TAR, dopo aver rilevato come effettivamente l'offerta tecnica in esame avesse riportato alcuni elementi economici, ha concluso nel senso che tale circostanza non costituisce ex se una ragione di esclusione in quanto è necessario valutare la commistione tra offerta economica e offerta tecnica in concreto e non solo in astratto, in quanto il divieto non va inteso in senso assoluto ma relativo, con riferimento al caso concreto.

In applicazione di tale principio, il Collegio ha concluso nel senso che gli elementi economici inseriti nell'offerta facevano riferimento a prestazioni opzionali e, dunque, a una voce marginale sia qualitativamente che quantitativamente.

Ne conseguiva, pertanto, che tale indicazione non poteva essere ritenuta idonea a rendere la Stazione Appaltante immediatamente edotta dell'entità complessiva del prezzo della fornitura, prezzo che è stato conosciuto dall'Amministrazione in via separata e distinta attraverso l'apertura della busta dell'offerta economica.

I Giudici hanno quindi esaminato il ricorso principale volto all'annullamento dell'aggiudicazione essendo la società aggiudicataria, secondo la ricorrente, priva del richiesto requisito di partecipazione di capacità tecnica-professionale.

Quest'ultima, infatti, avrebbe allegato, a dimostrazione del suddetto requisito, contratti relativi a prestazioni che non si attengono a impianti di rilevamento di misure o similari.

Il Collegio ha accolto il ricorso condividendo gli esiti della disposta verificazione e concludendo nel senso che la società resistente non aveva dimostrato di possedere il requisito di capacità economica tenuto conto che uno dei contratti allegati aveva ad oggetto prodotti non qualificabili come impianti di misura o diagnostica e privi dei requisiti tecnici richiesti dalla legge di gara

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.