Codice Penale art. 409 - Turbamento di un funerale o servizio funebre.

Marco dell'Utri
Sergio Beltrani

Turbamento di un funerale o servizio funebre.

[I]. Chiunque, fuori dei casi preveduti dall'articolo 405 [406], impedisce o turba un funerale o un servizio funebre è punito con la reclusione fino a un anno.

competenza: Trib. monocratico

arresto: non consentito

fermo: non consentito

custodia cautelare in carcere: non consentita

altre misure cautelari personali: non consentite

procedibilità: d'ufficio

Inquadramento

Reato inserito nel Capo II (denominato “Dei delitti contro la pietà dei defunti“) del Titolo IV (”Dei delitti contro il sentimento religioso e contro la pietà dei defunti“) del Libro II del Codice. La fattispecie in commento è costruita - sotto il profilo dogmatico - quale figura residuale e di applicazione sussidiaria, come si può evincere dalla clausola di riserva compendiata nella frase ”fuori dei casi preveduti dall'articolo 405“. Il paradigma normativo è inoltre strutturato secondo una duplice modalità alternativa, potendosi realizzare nel fatto di chi impedisca o turbi un funerale o un servizio funebre. Ambedue le modalità di realizzazione del fatto divengono degne di rilievo penale allorquando si rivelino in concreto offensive del sentimento di pietà riservato ai defunti, sarebbe a dire della deferenza e ossequio che comunemente vengono a questi tributati.

Soggetti

Soggetto attivo

Trattasi di un reato comune, come può chiaramente evincersi dall’utilizzo del termine «chiunque» per indicarne l’autore.

Bene giuridico

Il bene giuridico tutelato è la pietà dei defunti, che viene lesa dalla condotta che sia atta a turbare un funerale o un servizio funebre. Trattandosi come detto di figura residuale rispetto alla fattispecie ex art. 405, posta a tutela della libertà di religione, ciò che la norma in esame si propone di reprimere è la condotta consistente in una turbativa arrecata ad un funerale o a un servizio funebre, piuttosto che l’offesa all’aspetto religioso della celebrazione.

Materialità

Condotta

Come si è visto, l'art. 9 L. n. 85/2006ha interpolato il testo dell'art. 405, sostituendo le parole “del culto cattolico>> con la frase “del culto di una confessione religiosa>>; il successivo art. 10 comma 1 della medesima disposizione legislativa ha poi abrogato l'art. 406. La fattispecie sussidiaria ex art. 409 ha dunque riguardo tanto a funerali e servizi funebri che abbiano luogo secondo rito civile, quanto a quelle manifestazioni di culto religioso che si collochino comunque all'esterno del perimetro previsionale indicato dall'art. 405 (che non vedano quindi la presenza di un ministro di culto, ovvero che non si svolgano in luogo destinato alla celebrazione del culto medesimo, ovvero in luogo pubblico o aperto al pubblico). Trattasi, come sopra accennato, di un delitto a duplice previsione incriminatrice alternativa, visto che la condotta tipizzata può sostanziarsi nell'impedimento o nel turbamento in danno di un funerale o di un servizio funebre.

“Si ha impedimento quando si ostacola efficacemente la preparazione, l'inizio o il proseguimento della funzione o quando se ne determina la cessazione, si ha invece turbamento allorché si altera, si guasta il regolare svolgimento della funzione …, nella sua cadenza temporale e formale>> (Fiandaca e Musco, 334).

Le nozioni di funerale o di servizio funebre

Con il termine funerale si intende l’insieme delle manifestazioni, delle funzioni e del cerimoniale che un determinato rito preveda, per onorare un soggetto defunto ed accompagnarne le spoglie mortali verso il luogo di riposo. Il servizio funebre è qualsivoglia cerimonia differente rispetto al funerale propriamente detto e che sia comunque ricollegabile alla morte di un soggetto (secondo Antolisei, 230, si può pensare all’imbalsamazione o alla vestizione del cadavere). Il riferimento codicistico è qui al funerale o al servizio funebre caratterizzati da un rito civile.

Così in dottrina: “Funerale (dal latino funus, morte o da funalia, funi intrise di pece che venivano accese avanti il morto, o da fumus per indicare la combustione del cadavere) è la funzione che si celebra in onore del defunto, prima del trasporto della salma nel luogo di sepoltura. Servizio funebre è ogni altra cerimonia inerente al decesso, diversa dal funerale, come imbalsamazione, vestizione della salma, deposito in una camera ardente>> (Fiandaca e Musco, 339).

Forma della condotta

Trattasi di reato a forma libera, non esistendo una condotta specificamente tipizzata che possa descrivere astrattamente l’azione del turbare un funerale o un servizio funebre. Il reato ha una connotazione commissiva. Se ne può teorizzare la concretizzazione nella forma omissiva, ma solo in presenza di un obbligo giuridico di impedire la condotta di turbativa punita dalla norma. La figura tipica è infine strutturata quale reato di offesa.

Evento

Si tratta di un reato di evento.

La dottrina si è espressa nei seguenti termini: “L’evento consiste nel turbamento o impedimento di un funerale o di un servizio funebre a seguito delle più disparate condotte (urla, strepiti, comportamenti materiali ecc.)>> (Caringella, De Palma, Farini, Trinci, 493).

Elemento soggettivo

Il delitto in commento postula il solo dolo generico, che consiste nella coscienza e volontà di impedire o turbare un funerale o un servizio funebre; occorre poi che tale azione sia sorretta dalla consapevolezza del carattere di offensività del fatto, in danno del sentimento di pietà riservato ai morti. Il reato in commento non è previsto nella declinazione di reato colposo.

Consumazione e tentativo

Consumazione

La figura tipica giunge a consumazione laddove abbia luogo la condotta di impedimento o turbativa, commessa in danno di un funerale o di un servizio funebre, nonché nel tempo in cui ciò abbia a verificarsi.

Tentativo

Non si dubita della possibilità di realizzare un tentativo punibile, condotta coincidente con la realizzazione di atti idonei inequivocamente diretti ad arrecare un impedimento o un turbamento ad un funerale oppure a un servizio funebre. La dottrina ha sottolineato come il tentativo – sebbene, siu ripete, astrattamente immaginabile – appaia di difficile realizzazione concreta (Caringella, De Palma, Farini, Trinci, id.).

Profili processuali

Gli istituti

Trattasi di reato procedibile d'ufficio e di competenza del Tribunale monocratico.

Per tale reato:

a) non sono possibili né l’arresto in flagranza, né il fermo;

b) non possono trovare applicazione né la custodia in carcere, né le altre misure cautelari personali.

Bibliografia

Caringella, De Palma, Farini, Trinci, Manuale di Diritto Penale – Parte Speciale, Roma, 2015; Farini, Trinci, Diritto Penale, Parte Speciale, Roma, 2015; Fiandaca, Pietà dei defunti (delitti contro la), in Enciclopedia Giuridica, XXIII, Roma, 1990; Fiandaca e Musco, Diritto Penale, Parte Speciale, vol. I, Bologna, 1991; Gabrielli, Delitti contro il sentimento religioso e la pietà dei defunti, Milano, 1961; Santoro, Sentimento religioso e pietà dei defunti (delitti contro il), in NN.D.I., XVI, Torino, 1969; Spinelli, Appunti in tema di tutela del sentimento religioso nell’ordinamento penale italiano, in RIDPP, 1962.

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