Codice Penale art. 597 - Querela della persona offesa ed estinzione del reato.

Maria Teresa Trapasso

Querela della persona offesa ed estinzione del reato.

[I]. Il delitto previsto dall'articolo 595 è punibile (1) a querela della persona offesa [120].

[II]. Se la persona offesa e l'offensore hanno esercitato la facoltà indicata nel capoverso dell'articolo precedente (2), la querela si considera tacitamente rinunciata o rimessa [124, 152; 177 att. c.p.p.].

[III]. Se la persona offesa muore prima che sia decorso il termine per proporre la querela [126 1], o se si tratta di offesa alla memoria di un defunto, possono proporre querela i prossimi congiunti [307 4], l'adottante e l'adottato [291-309 c.c.]. In tali casi, e altresì in quello in cui la persona offesa muoia dopo avere proposto la querela, la facoltà indicata nel capoverso dell'articolo precedente (1) spetta ai prossimi congiunti, all'adottante e all'adottato.

(1) L'art. 2 d.lg. 15 gennaio 2016, n. 7 ha sostituito le parole: «I delitti preveduti dagli articoli 594 e 595 sono punibili» sono sostituite dalle seguenti: «Il delitto previsto dall'articolo 595 è punibile».

(2) Dato l'inserimento dell'articolo che precede, il rinvio è da intendere al capoverso dell'art. 596.

Inquadramento

La disposizione stabilisce la procedibilità a querela dell'offeso per il delitto di diffamazione (il delitto di ingiuria è stato fatto oggetto di abrogazione da parte del d.lgs. n. 7/2016, che ha sostituito le parole “I delitti preveduti dagli artt. 594 e 595 sono punibili” con le seguenti “Il delitto previsto dall'art. 595 è punibile”, art. 2, comma 2, lett. h). Il termine è quello ordinario di tre mesi dal giorno della notizia del fatto che costituisce reato (art. 124).

L'accordo tra le parti al deferimento al “giurì d'onore” per il giudizio sulla verità dell'addebito (art. 596, comma 2), determina la rinunzia o la remissione implicita della querela (così il comma 2; si noti come, a causa di un'imprecisione nel testo della disposizione, benché la norma richiami il capoverso dell'articolo precedente, esso deve intendersi riferito non all'art. 596 bis, ma all'art. 596).

Il diritto di querela da parte dei prossimi congiunti dell'offeso, dell'adottante e dell'adottato

Il comma 3 dell'articolo in commento disciplina le ipotesi in cui l'offeso sia morto prima di poter proporre la querela e il caso di offesa alla sua memoria. Per tali ipotesi, il diritto di querela viene trasmesso ai prossimi congiunti (per la relativa nozione, si v. l'art. 307), all'adottante e all'adottato. La ratio di tale previsione viene fatta consistere rispettivamente nel consentire di tutelare il “buon nome della famiglia”, per coloro che siano titolari di tale interesse, e nell'interesse alla difesa della “memoria” del congiunto (Dolcini-Gatta, 160). Si tratta di soggetti legittimati “iure proprio” ad esercitare il diritto di querela, quali soggetti passivi dell'offesa (Cass. V, n. 31530/2021).

Casistica

In tema di diffamazione a mezzo stampa, se si reca offesa alla reputazione di un partito politico, attraverso il comportamento attribuito ai suoi esponenti non identificati, che agiscono in un determinato territorio, legittimato a proporre querela è chi legalmente lo rappresenta in quel territorio (Cass. V, n. 901/1996).

Il consiglio regionale dell'ordine dei giornalisti è legittimato a proporre querela ed a costituirsi parte civile in caso di diffamazione con il mezzo della stampa di alcuni giornalisti individuati o individuabili facilmente nello scritto diffamatorio (Cass.VI, n. 3955/1978).

Profili processuali

Nel caso in cui venga eccepita la tardività della querela, la prova del difetto di tempestività deve essere fornito da chi lo deduce e non può basarsi su semplici presunzioni o mere supposizioni (Cass.V, n. 3103/1994).

Bibliografia

V. sub art. 596.

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