Codice Penale art. 609 undecies - Adescamento di minorenni .Adescamento di minorenni . [I]. Chiunque, allo scopo di commettere i reati di cui agli articoli 600, 600-bis, 600-ter e 600-quater, anche se relativi al materiale pornografico di cui all'articolo 600-quater.1, 600-quinquies, 609-bis, 609-quater, 609-quinquies e 609-octies, adesca un minore di anni sedici, è punito, se il fatto non costituisce più grave reato, con la reclusione da uno a tre anni. Per adescamento si intende qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l'utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione1. [II]. La pena è aumentata: 1) se il reato è commesso da più persone riunite; 2) se il reato è commesso da persona che fa parte di un'associazione per delinquere e al fine di agevolarne l'attività; 3) se dal fatto, a causa della reiterazione delle condotte, deriva al minore un pregiudizio grave; 4) se dal fatto deriva pericolo di vita per il minore 2.
competenza: Trib. monocratico arresto: non consentito (1° comma); facoltativo (2° comma) fermo: non consentito custodia cautelare in carcere: non consentita altre misure cautelari personali: non consentite (1° comma); consentite (2° comma) procedibilità: d’ufficio [1] Articolo inserito dall'art. 4, l. 1° ottobre 2012, n. 172. [2] Comma inserito dall'art. 20, comma 2, lett. f), l. 23 dicembre 2021, n. 238. InquadramentoIl delitto di adescamento di minorenni è stato inserito nel codice penale dalla l. n. 172/2012 (entrata in vigore il 23 ottobre 2012), che ha ratificato e dato esecuzione alla Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, sottoscritta a Lanzarote il 25 ottobre 2007 che, all'art. 23, rubricato “adescamento di bambini a scopi sessuali” fa obbligo alle parti contraenti di adottare “le necessarie misure legislative o di altro genere al fine di considerare reato penale il fatto che un adulto proponga intenzionalmente, per mezzo delle tecnologie di comunicazione e di informazione, un incontro ad un bambino (...) allo scopo di commettere, in tale incontro, un reato (...), qualora tale proposta sia seguita da atti materiali riconducibili a detto incontro”. Con la disposizione di cui all'art. 609-undecies è stata dunque apprestata tutela penale alla condotta cosiddetta di “grooming”, ossia alla tecnica usata dai pedofili per entrare in contatto — attraverso dialoghi in chat, forum, via sms o tramite social network — con minori, in maniera da realizzare un legame di fiducia con essi, i quali vengono indotti ad accettare più facilmente un incontro o a dare informazioni sulla loro vita privata (indirizzo, numero di telefono, luoghi frequentati), accettando anche piccoli regali utilizzati dai potenziali abusanti come mezzi per avvicinarli. La condotta di adescamento è reputata molto insidiosa perché, quantunque non implichi necessariamente un contatto fisico, induce il minore a considerare come normali atti sessuali tra adulti e bambini e di conseguenza compromette il normale sviluppo psico-sessuale del minore, che costituisce l'oggetto della tutela penale. In conseguenza della riscrittura dell’art. 131-bis c.p. , ad opera dell’art. 1 del d.lgs. 10 ottobre 2022 , n. 150 nella parte in cui ha modificato - a decorrere dal 30 dicembre 2022 ex art. 6 d.l. 31 ottobre 2022, n. 162 - il terzo comma dell’art. 131-bis c.p. (cfr. sub art. 131-bis), è stato escluso che si possa configurare il fatto di particolare tenuità quando si procede per il delitto, consumato o tentato, di cui all’art. 609-undecies c.p. SoggettiSoggetto attivo Il delitto di adescamento di minorenne è un reato comune, potendo essere commesso da chiunque. Soggetto passivo Soggetto passivo del reato in questione è il minore degli anni sedici. La norma incriminatrice mira a tutelare un normale sviluppo psichico della sfera sessuale di tali soggetti, compromesso da attività di adescamento per scopi sessuali. MaterialitàCondotta L'elemento materiale che caratterizza il reato di adescamento di minorenne è costituito “da qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l'utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione” allo scopo di commettere i reati di cui agli articoli 600,600-bis, 600-ter e 600-quater, anche se relativi al di cui all'articolo 600-quater.1, 600-quinquies, 609-bis, 609-quater, 609-quinquies e 609-octies. Si tratta, quanto alla nozione penalistica di adescamento, di una condotta legislativamente precisata dallo stesso art. 609-undecies all'evidente scopo di prevenire qualsiasi dubbio di costituzionalità sul versante della determinatezza della fattispecie incriminatrice (Romano, 320). A questo proposito la giurisprudenza di legittimità ha recentemente stabilito che è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 609-undecies c.p. sollevata in riferimento ai principi di determinatezza della fattispecie penale, di offensività e della finalità rieducativa della pena in quanto la tipizzazione della fattispecie e la nozione di adescamento, che la norma penale contiene, escludono la possibilità di ritenere sussistenti i dubbi di costituzionalità (Cass. III, n. 32170/2018). Infatti, la fattispecie integra un reato di pericolo concreto, volto a neutralizzare il rischio di commissione dei più gravi reati a sfondo sessuale lesivi del corretto sviluppo psicofisico del minore e della sua autodeterminazione, cosicché la norma non contrasta con il principio di offensività; inoltre, necessitando, ai fini della verifica del dolo specifico, del ricorso a parametri oggettivi, dai quali possa dedursi il movente sessuale della condotta, essa non viola il principio di determinatezza della fattispecie penale; infine, punendo, con una cornice edittale equa proporzionatamente inferiore rispetto a quella prevista per i reati fine, comportamenti idonei a mettere in pericolo un bene giuridico primario, meritevole di intensa tutela, è compatibile con il principio della rieducazione della pena. La clausola di riserva “se il fatto non costituisce più grave reato”, è anche qui espressione del principio di sussidiarietà, con la conseguenza che, al cospetto di un fatto sussumibile in una fattispecie incriminatrice che comporta un carico sanzionatorio maggiore, la norma che prevede il reato di adescamento di minorenne non sarà in alcun modo applicabile. E' stato conseguentemente ritenuto che Il delitto di adescamento di minori è punibile, in virtù della clausola di riserva “se il fatto non costituisce più grave reato”, solo se non siano ancora configurabili gli estremi del tentativo o della consumazione del reato fine, in quanto, nell'ipotesi che quest'ultimo resti allo stadio della fattispecie tentata, la contestazione anche del delitto di cui all'art. 609 undecies significherebbe di fatto perseguire la stessa condotta due volte, mentre, qualora il reato fine sia consumato, la condotta di adescamento precedentemente tenuta dall'agente si risolverebbe in un antefatto non punibile (Cass. III, n. 16329/2015). Nel caso di specie, ritenuta la configurabilità del reato di tentativo di atti sessuali con minorenne, è stata esclusa quella del delitto di adescamento in relazione alla condotta di un imputato che, con spasmodico invio di “sms” e organizzazione di incontri spirituali o di istruzione musicale, aveva cercato di circuire ragazzi minorenni. La giurisprudenza di legittimità ha pertanto ribadito che, in forza della clausola di riserva prevista dall'art. 609-undecies c.p., il reato di adescamento di minori si configura soltanto quando la condotta non integra gli estremi del reato-fine neanche nella forma tentata (Cass. III, n. 8691/2016). Nel caso in esame, l'imputato, condannato per il reato reato di tentativo di atti sessuali con minorenne, aveva instaurato un intenso rapporto telefonico di natura esclusivamente sessuale con una minore degli anni quattordici, con richieste di invio di fotografie che la riproducessero nuda e proposte di incontri per consumare le pratiche sessuali oggetto delle conversazioni telefoniche, con la promessa di pagarle il prezzo del viaggio in treno per raggiungerlo. Il delitto ex art. 609-undecies è un reato: a) a forma vincolata: in quanto, per l'integrazione della condotta di adescamento, la norma richiede che siano compiuti atti di qualsiasi tipo ma necessariamente caratterizzati da “artifici, lusinghe o minacce”. b) che può essere integrato, di regola, da condotte attive; c) di pericolo, in quanto, attraverso l'introduzione della fattispecie incriminatrice de qua, il legislatore ha voluto anticipare la tutela penale della sfera sessuale dei minori, sanzionando anche i «primi contatti finalizzati agli atti di pedofilia»; d) formale o di mera condotta essendo sufficiente il compimento di un atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l'utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione e finalizzato alla realizzazione di uno dei reati indicati nell'art. 609-undecies. In un caso nel quale l’agente, con plurimi messaggi “whatsapp”, aveva invitato la vittima dodicenne, alla quale aveva rivolto parole di apprezzamento, a inviargli foto o video di contenuto pedopornografico ritraenti sé stessa o altri minori, prospettandole la possibilità di ricavarne facili guadagni, è stato ritenuto che costituisce “lusinga” idonea a “carpire la fiducia del minore” qualsiasi allettamento - fatto di frasi adulatorie, parole amiche, promesse o finte attenzioni - con cui l’agente cerchi di attrarre la persona offesa al proprio volere, onde indurla a commettere uno dei reati indicati dall'art. 609-undecies c.p. (Cass III, n. 33257/2022). Elemento psicologicoIl dolo Il dolo del delitto in esame è specifico perché la condotta deve essere realizzata allo scopo di commettere i reati di cui agli articoli 600, 600-bis, 600-ter e 600-quater, anche se relativi al di cui all'articolo 600-quater.1, 600-quinquies, 609-bis, 609-quater, 609-quinquies e 609-octies. E’ stato precisato che, in tema di reato di adescamento, l'oggetto del dolo specifico deve riguardare anche gli atti sessuali che l'agente intende compiere carpendo la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce e, cioè, per mezzo dell'attività di adescamento descritta dalla fattispecie (Cass. III, n. 17373/2019). In una fattispecie relativa ad una richiesta di invio di immagini “in intimo” rivolta in chat ad una minorenne e giudicata prodromica all’acquisizione di materiale pedopornografico alla luce del contesto complessivo delle conversazioni intervenute, il dolo specifico, tenuto conto dello scopo dell’agente diretto a commettere il reato di detenzione di materiale pornografico di cui all'art. 600-quater c.p., è stato desunto facendo ricorso a parametri oggettivi, in considerazione del movente sessuale della condotta (Cass III, n. 26266/2022). Consumazione e tentativoConsumazione Il delitto di adescamento di minorenne è consumato con il compimento di qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce allo scopo di commettere uno dei reati annoverati nella fattispecie incriminatrice. E’ stato chiarito che il reato di adescamento di minorenni si consuma nel tempo e nel luogo in cui l'agente realizza le condotte descritte nella fattispecie incriminatrice; tuttavia, qualora l'illecito sia posto in essere tramite internet o con mezzi di comunicazione a distanza, la sua consumazione si verifica nel luogo in cui si trova il minore adescato, perché il delitto presuppone una comunicazione tra due soggetti e in tale luogo si perfeziona la dimensione offensiva del fatto (Cass. III, n. 36492/2019) . Per la decorrenza del termine di prescrizione per reati commessi dopo il 3 agosto 2017 nei confronti di minore, cfr. artt. 158 e 609-bis. Tentativo Il tentativo è astrattamente configurabile. Forme di manifestazioneCfr. art. 609-ter. Circostanza La legge 23 dicembre 2021, n. 238 (Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020) ha introdotto il secondo comma dell'articolo 609-undecies, in forza del quale la pena per il delitto di adescamento di minore è aumentata fino ad un terzo: · se il reato è commesso da più persone riunite (cfr. art. 609-quater par. 6.1); · se il reato è commesso da persona che fa parte di un'associazione a delinquere e al fine di agevolarne l'attività (cfr. art. 609-ter par. 3); · se dal fatto deriva al minore, a causa della reiterazione delle condotte, un pregiudizio grave (cfr. art. 609-ter par. 3); · se dal fatto deriva pericolo di vita per il minore (cfr. art. 609-ter par. 4). Profili processualiGli istituti Il reato ex art. 609-undecies, è procedibile di ufficio. La competenza appartiene al tribunale in composizione monocratica. Per il reato di adescamento di minorenne: a) non è possibile disporre intercettazioni; b) non sono consentiti l'arresto in flagranza ed il fermo; c) non è consentita l'applicazione di misure cautelari personali. BibliografiaB. Romano, Reati contro la persona, III. Reati contro la libertà individuale, Milano 2015. |