Codice Civile art. 166 - Capacità dell'inabilitato.Capacità dell'inabilitato. [I]. Per la validità delle stipulazioni e delle donazioni, fatte nel contratto di matrimonio dall'inabilitato [415] o da colui contro il quale è stato promosso giudizio di inabilitazione [417], è necessaria l'assistenza del curatore già nominato. Se questi non è stato ancora nominato, si provvede alla nomina di un curatore speciale [90]. InquadramentoIl maggiore di età infermo di mente, lo stato del quale non è talmente grave da far luogo all'interdizione, può essere sottoposto a inabilitazione, ai sensi degli artt. 415 e ss. Possono anche essere inabilitati coloro che, per prodigalità o per abuso abituale di bevande alcoliche o di stupefacenti, espongono sé o la loro famiglia a gravi pregiudizi economici. Possono infine essere inabilitati il sordo e il cieco dalla nascita o dalla prima infanzia, se non hanno ricevuto un'educazione sufficiente (v. art. 415, comma 3). È proprio riguardo all'inabilitato che opera l'art. 166 in materia di convenzioni matrimoniali: ai sensi della disposizione in rassegna, per la validità delle stipulazioni e delle donazioni, fatte nel contratto di matrimonio dall'inabilitato o da colui contro il quale è stato promosso giudizio di inabilitazione, è necessaria l'assistenza del curatore già nominato. Se questi non è stato ancora nominato, si provvede alla nomina di un curatore speciale. Convenzioni matrimoniali dell'inabilitatoLa riforma del 1975 non ha apportato modifiche all'art. 166 dove, infatti, si rintracciano ancora espressioni linguistiche non più in uso con la novella (es. contratto di matrimonio). Proprio l'assenza di intervento del legislatore della riforma marca anche la differenza tra il regime enucleato per il minore dall'art. 165 (che si riferisce alle sole convenzioni matrimoniali) e quello previsto dall'art. 166 per l'inabilitato (che include, invece, anche le donazioni). La persistenza dell'articolo in esame si giustifica, secondo la dottrina, perché consente di ritenere non necessaria l'autorizzazione giudiziale. Per quanto concerne la stipula di una convenzione successivamente alla celebrazione delle nozze, non potrà procedervi il curatore dell'inabilitato ove si tratti del coniuge, per conflitto di interessi. Le convenzioni matrimoniali stipulate senza il rispetto dell'art. 166 è suscettibile di annullamento. BibliografiaAvagliano, famiglia e accordi per la crisi, tra matrimoni, unioni civili e convivenze in Riv. not. 2017, 2, 251; Bargelli, L’autonomia privata nella famiglia legittima: il caso degli accordi conclusi in occasione o in vista del divorzio, in Riv. crit. dir. priv. 2001, 303 ss; Buffone, Misura alimentare e perequazione: le Sezioni Unite cercano di risolvere il “millennium problem” dell’assegno divorzile in giustiziacivile.com, 1 agosto 2018; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Sesta, Impresa familiare e convivente in Guida dir. 2004, 3, 67. |