Codice Civile art. 195 - Prelevamento dei beni mobili (1).Prelevamento dei beni mobili (1). [I]. Nella divisione i coniugi o i loro eredi hanno diritto di prelevare i beni mobili che appartenevano ai coniugi stessi prima della comunione [179 1a] o che sono ad essi pervenuti durante la medesima per successione o donazione [179 1b]. In mancanza di prova contraria si presume che i beni mobili facciano parte della comunione. (1) Articolo così sostituito dall'art. 74 l. 19 maggio 1975, n. 151. L'art. 55 della stessa legge, ha modificato l'intitolazione di questa Sezione e soppresso la suddivisione in paragrafi. InquadramentoGli artt. 195, 196, 197 regolano la fase prodromica alla divisione, dal Legislatore definita «prelevamento»: in questa fase, i coniugi provvedono a separare i beni di proprietà esclusiva da quelli comuni, determinando così l'esatta consistenza della massa da dividere. Rispetto ai beni personali, ciascun coniuge ha un “diritto di prelievo”, ossia il diritto di apprendere e tenere per sé i beni non appartenenti alla comunione. Regime giuridicoL'art. 195 riconosce a ciascuno dei coniugi il diritto di prelevare i beni personali: diritto che si estende eventualmente agli eredi. Nel secondo comma, la disposizione in rassegna introduce una presunzione: in mancanza di prova contraria si presume che i beni mobili facciano parte della comunione. Tra i coniugi la presunzione stabilita dall'art. 195 può essere vinta da qualsiasi prova contraria: essa opera sino a quando non sia intervenuto un accordo o un provvedimento giudiziale di divisione o un accertamento che nessun bene in comune da dividere più sussista, sicché acquista rilievo sostanzialmente decisivo dell'avvenuto superamento della presunzione di comunione il prelevamento dei beni da ciascuno dei coniugi effettuato in accordo con l'altro. Occorre distinguere la presunzione di comproprietà posta dall'art. 195 che riflette i rapporti tra i coniugi, dalla presunzione posta dall'art. 197, che riguarda l'interesse dei terzi a non vedersi pregiudicata la possibilità di avvalersi degli effetti della presunzione medesima dall'avvenuto scioglimento della comunione rimesso alla esclusiva volontà dei coniugi ed attuato con il prelevamento effettuato da ciascuno di essi. Invero tra i coniugi il prelevamento dei beni effettuato da uno di essi sancisce il superamento della presunzione di comunione solo se avvenuto in accordo con l'altro, mentre nei riguardi dei terzi la presunzione di comproprietà dei beni non può continuare ad essere riferita a tutti i beni nell'esclusiva disponibilità del coniuge separato che li possiede, per il solo fatto che questi non sia in grado di dimostrarne la proprietà esclusiva con atto di data certa. Pertanto, il terzo che voglia avvalersi della presunzione di proprietà comune dei beni mobili non registrati, prelevati da uno dei coniugi a seguito di separazione personale e divisione del patrimonio, per potersi avvalere della presunzione stabilita dall'art. 197 deve dimostrare che il bene in contestazione sia stato acquistato in un momento anteriore allo scioglimento della comunione stessa (Cass. n. 7372/2003). Onere probatorioIn tema di comunione legale tra coniugi, poiché l'art. 195 (ultima parte) — il quale prevede, con riguardo al prelevamento dei beni mobili nell'ambito della divisione dei beni della comunione, che, in mancanza di prova contraria, si presume che i beni mobili facciano parte della comunione — non richiede una prova qualificata, è sufficiente, per rovesciare la presunzione, una prova libera, e quindi anche una prova testimoniale o indiziaria. Tale sistema probatorio, pur se dettato per disciplinare la divisione tra i coniugi (o i loro eredi) di beni ad essi appartenenti prima della comunione o ad essi pervenuti durante la medesima per successione o donazione, ha carattere generale, sicché è applicabile anche quando debba giudicarsi, nei rapporti tra i coniugi (rispetto ai terzi vale, invece, la regola prevista dall'art. 197), se determinati beni siano di proprietà esclusiva di uno di essi o siano in comunione (nella specie, tale accertamento aveva per oggetto titoli azionari nell'ambito di un procedimento di separazione personale). BibliografiaCian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015. |