Codice Civile art. 501 - Reclami.

Mauro Di Marzio

Reclami.

[I]. Compiuto lo stato di graduazione [499 2], il notaio ne dà avviso con raccomandata ai creditori e legatari di cui è noto il domicilio o la residenza, e provvede alla pubblicazione di un estratto dello stato nel foglio degli annunzi legali della provincia (1). Trascorsi senza reclami [778 c.p.c.] trenta giorni dalla data di questa pubblicazione, lo stato di graduazione diviene definitivo.

(1) I fogli degli annunzi legali delle province sono stati aboliti dall'art. 31 1 l. 24 novembre 2000, n. 340, con la decorrenza ivi indicata. Al successivo comma 3 il medesimo articolo ha inoltre stabilito che, quando disposizioni vigenti prevedono la pubblicazione nel foglio annunzi legali come unica forma di pubblicità, la pubblicazione venga effettuata nella Gazzetta Ufficiale.

Inquadramento

Secondo la norma in commento, dopo l'accertamento del passivo, la liquidazione e la formazione dello stato di graduazione ad opera dell'erede beneficiato e del notaio, l'attività compiuta viene assoggettata al vaglio dei creditori e legatari, che possono far valere le proprie doglianze mediante reclami da proporsi nel termine di trenta giorni dalla pubblicazione (oggi) in Gazzetta Ufficiale: reclami assimilabili alle opposizioni allo stato passivo nel fallimento, con la differenza che, nel caso della liquidazione concorsuale dell'eredità beneficiata, lo stato passivo è formato dallo stesso debitore, assistito dal notaio.

Occorre avvisare i soli creditori e legatari che abbiano presentato le dichiarazioni di credito ai sensi dell'art. 498, comma 2 (contra Ferri, in Comm. S. B., 417).

Creditori e legatari hanno diritto di prendere visione, oltre che dello stato di graduazione, della documentazione sulla base della quale esso è stato formato (Natoli, 301).

La disciplina processuale dei reclami è fissata dall'art. 778 c.p.c. Essi si propongono al tribunale del luogo dell'aperta successione, con citazione da notificarsi all'erede e a coloro i cui diritti sono contestati, e sono decisi in un unico processo. Tale disposizione sembra testualmente contemplare l'opposizione proposta da un creditore contro altro creditore, ma nessuno dubita che ciascun creditore o legatario possa anche dolersi di non essere stato ammesso (in tutto o in parte) al passivo, notificando perciò la citazione solo all'erede (Trib. Catania 30 giugno 1982). In sintesi, dunque, i reclami contro lo stato di graduazione possono riguardare: «a) il mancato collocamento nello stato di graduazione; b) l'erroneo collocamento nello stesso; c) il collocamento di non aventi diritto» (Natoli, 301).

Il termine per la proposizione dei reclami è perentorio (Prestipino, 388).

Perciò è stata esclusa l'ammissibilità dell'intervento autonomo di un creditore diverso dall'autore del reclamo, una volta che il termine era spirato (Trib. Firenze 26 aprile 1960). Non può viceversa condividersi la pronuncia di merito secondo cui la tempestiva proposizione di un solo reclamo, impedendo che lo stato di graduazione divenga definitivo, consentirebbe a tutti gli altri interessati di proporre opposizione senza il rispetto del termine (App. Napoli 12 gennaio 2011).

Si è già detto, sub art. 498, che i creditori e legatari i quali non abbiano presentato tempestivamente le dichiarazioni di credito non possono essere inclusi nello stato di graduazione a seguito di reclamo: in tal senso depone ineluttabilmente l'art. 502, comma 3.

È stato del resto già ricordato che, anche secondo la giurisprudenza, una volta scaduto il termine per le dichiarazioni di credito, quelle pervenute successivamente possono soddisfarsi soltanto sull'eventuale residuo (Cass. n. 8527/1994; la soluzione opposta è accolta da Trib. Lucca 23 novembre 2002).

Si è osservato in giurisprudenza che il reclamo dà luogo a un ordinario giudizio contenzioso il quale si svolge nelle forme ordinarie (Cass. n. 4972/2012, la quale ha osservato che, introdotto il reclamo con citazione, l'appello deve proporsi nella stessa forma). Poiché i reclami sono decisi in unico processo, in caso di introduzione di distinti reclami, si impone il ricorso all'art. 274, comma 1, c.p.c. In caso di pluralità di eredi, essi litisconsorti necessari (Cass. n. 4972/2012).

All'esito del giudizio sui reclami, lo stato di graduazione può essere confermato ovvero subire modificazioni, totali o parziali, le quali possono a loro volta rendere necessaria una ulteriore fase di liquidazione, quando risultino passività superiori a quelle inizialmente ammesse e vi siano ancora beni da alienare.

Bibliografia

Azzariti, Martinez e Azzariti, Successioni per causa di morte e donazioni, Padova, 1973; Bianca, Cariota-Ferrara, Le successioni per causa di morte, Napoli, 1991; Di Marzio, L'accettazione dell'eredità con beneficio di inventario, Milano, 2013; Ferrario Hercolani, L'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario, in Tratt. dir. successioni e donazioni diretto da Bonilini, I, Milano, 2009; Giannattasio, Delle successioni. Successioni testamentarie, Torino, 1961; Lorefice, L'accettazione con beneficio d'inventario, in Rescigno (a cura di), Successioni e donazioni, I, Padova, 1994; Natoli, L'amministrazione dei beni ereditari, II, L'amministrazione nel periodo successivo all'accettazione dell'eredità, Milano, 1969; Prestipino, Delle successioni in generale, in Comm. c.c. diretto da De Martino, Roma 1981; Ravazzoni, Beneficio di inventario, in Enc. giur., I, Roma, 1988; Zaccaria, Rapporti obbligatori e beneficio di inventario, Torino, 1994.

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