Codice Civile art. 537 - Riserva a favore dei figli (1) (2).

Mauro Di Marzio

Riserva a favore dei figli (1) (2).

[I]. Salvo quanto disposto dall'articolo 542, se il genitore lascia un figlio solo, (3) a questi è riservata la metà del patrimonio.

[II]. Se i figli sono più, è loro riservata la quota dei due terzi, da dividersi in parti uguali tra tutti i figli (4).

[III]. (5)

(1) Articolo così sostituito dall'art. 173 l. 19 maggio 1975, n. 151.

(2) L'art. 71, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha soppresso, dalla rubrica, le parole: «legittimi e naturali». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. Precedentemente l'art. 1, comma 11, l. 10 dicembre 2012, n. 219 aveva disposto che nel codice civile, le parole: “figli legittimi” e “figli naturali”, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla parola: “figli” .

(3) L'art. 71, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha soppresso, le parole: «legittimo o naturale». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. Precedentemente l'art. 1, comma 11, l. 10 dicembre 2012, n. 219 aveva disposto che nel codice civile, le parole: “figli legittimi” e “figli naturali”, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla parola: “figli” .

(4) L'art. 71, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha soppresso, le parole: «, legittimi e naturali». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. Precedentemente l'art. 1, comma 11, l. 10 dicembre 2012, n. 219 aveva disposto che nel codice civile, le parole: “figli legittimi” e “figli naturali”, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla parola: “figli” .

(5) Comma abrogato dall'art. 71, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154. Il testo recitava: «I figli legittimi possono soddisfare in denaro o in beni immobili ereditari la porzione spettante ai figli naturali che non vi si oppongano. Nel caso di opposizione decide il giudice, valutate le circostanze personali e patrimoniali». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014.

Inquadramento

La disposizione in commento va letta in combinato disposto con l'art. 542, dedicato all'ipotesi di concorso di coniuge e figli. Si deve osservare che l'applicazione dell'una o dell'altra disposizione discende dalla soluzione del quesito concernente l'individuazione del momento in relazione al quale lo scrutinio in ordine alla sussistenza del concorso deve essere effettuato. In passato la S.C. ha affermato che, ai fini della determinazione della quota di riserva spettante ai discendenti in relazione alle varie ipotesi di concorso con altri legittimari, non deve farsi riferimento alla situazione teorica al momento dell'apertura della successione, ma alla situazione concreta degli eredi legittimi che effettivamente concorrono alla ripartizione dell'asse ereditario, sicché, nell'ipotesi in cui il coniuge superstite abbia abdicato alla qualità di erede per aver accettato un legato in sostituzione della legittima, detta quota non va desunta dall'art. 542 in tema di concorso tra coniuge e figli, bensì dall'art. 537, relativo alla successione dei soli figli (Cass. n. 1529/1995). La giurisprudenza successiva si è tuttavia schierata per la soluzione opposta, formulando il principio (che può riassumersi nella formula dell'invariabilità delle quote di legittima) secondo cui l'individuazione della quota di riserva spettante alle singole categorie di legittimari ed ai singoli legittimari appartenenti alla medesima categoria va effettuata sulla base della situazione esistente al momento dell'apertura della successione e non di quella che si viene a determinare per effetto del mancato esperimento, per rinunzia o per prescrizione, dell'azione di riduzione da parte di qualcuno dei legittimari (Cass. S.U., n. 13429/2006; Cass. n. 3471/2008; Cass. n. 13385/2011).

La norma disciplinava inoltre in passato il diritto di commutazione, il quale consentiva ai figli legittimi di soddisfare in denaro o in beni immobili ereditari la porzione spettante ai figli naturali: previsione caduta con la legge sullo stato unico di filiazione. Effetto della commutazione era l'esclusione dei figli naturali dalla comunione ereditaria la quale permaneva tra gli altri coeredi.

Bibliografia

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