Codice Civile art. 1300 - Novazione.

Cesare Trapuzzano

Novazione.

[I]. La novazione [1230] tra il creditore e uno dei debitori in solido libera gli altri debitori. Qualora però si sia voluto limitare la novazione a uno solo dei debitori, gli altri non sono liberati che per la parte di quest'ultimo.

[II]. Se convenuta tra uno dei creditori in solido e il debitore, la novazione ha effetto verso gli altri creditori solo per la parte del primo [1268 ss.].

Inquadramento

La disposizione prevede la liberazione di tutti i condebitori solidali per effetto della novazione tra il creditore e uno dei condebitori. Dalla conclusione di siffatta novazione scaturisce una presunzione relativa della volontà del condebitore stipulante di liberare gli altri condebitori (Mazzoni, in Tr. Res., 1999, 614). La presunzione può essere superata dalla prova dell'esistenza di una clausola, anche tacita, che limita la novazione alla sola quota del novante; il che determina la riduzione del debito solidale, da cui è esclusa la quota del debitore novante. Ove la novazione sia stata stipulata da tutte le parti del rapporto obbligatorio originario, la nuova obbligazione sarà anch'essa solidale, se quella novata lo fosse dal lato passivo, in applicazione della presunzione di solidarietà; ove invece l'obbligazione originaria fosse solidale dal lato attivo, la nuova obbligazione sarà solidale solo se ciò sia stato espressamente previsto dalle parti (Rubino, in Comm. S. B., 1992, 257). Qualora la novazione conclusa da uno dei condebitori e il creditore abbia efficacia liberatoria verso gli altri condebitori, ciò non implica automaticamente anche l'esenzione dal regresso, a fronte dell'adempimento della nuova obbligazione da parte del debitore novante; l'esenzione dal regresso a vantaggio dei condebitori liberati può realizzarsi solo ove si dimostri la volontà del debitore novante di esentarli, ipotesi che integrerebbe una donazione indiretta e che perciò non può essere presunta (Rubino, in Comm. S. B., 1992, 257). Qualora con la novazione sia stata sostituita la prestazione originaria con una nuova prestazione, cui è tenuto il solo condebitore novante, con liberazione degli altri condebitori e con salvezza del regresso, detto regresso dovrà essere calcolato facendo riferimento alla prestazione di minor valore (Rubino, in Comm. S. B., 1992, 258). Nel caso di novazione conclusa da un condebitore con efficacia liberatoria verso gli altri, le garanzie del credito cessano automaticamente, salvo che i debitori liberati non consentano al loro mantenimento a garanzia della nuova obbligazione assunta dal debitore novante (Bianca, 728).

In giurisprudenza si è sostenuto che, qualora sia risolto il contratto novativo tra creditore e uno dei condebitori solidali, avente efficacia liberatoria verso gli altri, il vincolo a carico degli altri condebitori è ormai cessato, sicché non rivive per effetto della risoluzione (App. Milano 8 giugno 1946). Allorché le parti regolino puramente e semplicemente le modalità relative all'esecuzione dell'obbligazione preesistente, senza alterarne l'oggetto ed il titolo, non si verifica alcuna novazione, in quanto tale pattuizione conferma la volontà delle parti di mantenere in vita l'obbligazione predetta, avendo il nuovo negozio per oggetto soltanto modificazioni accessorie (Cass. n. 2133/1970).

La novazione relativa ad un solo debitore

Qualora gli effetti della novazione siano stati limitati al solo debitore novante, il debito si riduce nei confronti degli altri condebitori in misura pari alla quota del novante, senza che ad essi si estendano gli effetti dell'obbligazione sostitutiva di quella originaria; per contro, il debitore novante sarà tenuto verso il creditore in forza della nuova obbligazione assunta ed è estromesso dall'obbligazione originaria. Ove però l'obbligazione sia stata contratta nell'interesse esclusivo di uno dei condebitori, l'intero debito si estingue, non essendo possibile alcuna limitazione dell'effetto liberatorio (Bianca, 728). Analogo principio vale, con riguardo ai creditori, qualora la convenzione novativa si innesti su un'obbligazione solidale dal lato attivo, ossia conclusa tra un concreditore e il debitore (Giorgianni, 680): come dispone il comma 2, il debitore non è liberato, ma il suo debito verso i residui concreditori si riduce in misura pari alla quota del concreditore novante (Rubino, in Comm. S. B., 1992, 262). In ragione della novazione con efficacia liberatoria limitata ad un solo condebitore, è presuntivamente esclusa la possibilità per gli altri ex consorti di agire in regresso verso il condebitore novante; la presunzione può però essere vinta da una prova contraria (Rubino, in Comm. S. B., 1992, 259). Non è escluso che un'apposita clausola della novazione possa prevedere che il novante rimanga tenuto all'originaria obbligazione, sebbene ridotta (Amorth, 162). Le parti potrebbero anche accordarsi nel senso che, nonostante la novazione, l'adempimento del novante liberi tutti i condebitori (Bianca, 729). Qualora la novazione abbia efficacia liberatoria verso il solo condebitore stipulante, le garanzie del credito permangono sull'obbligazione solidale di conseguenza ridotta e, salva diversa pattuizione, non si estendono alla nuova obbligazione. Per le stesse ragioni, le garanzie del credito originario persistono anche dopo la novazione nel caso di solidarietà attiva; esse non si estendono però al rapporto novato, salvo patto contrario.

Bibliografia

Amorth, L'obbligazione solidale, Milano 1959; Bianca, Diritto civile, IV, L'obbligazione, Milano, 1997; Breccia, Le obbligazioni, Milano, 1991; Busnelli, voce Obbligazione soggettivamente complessa, in Enc. dir., Milano 1979; Di Majo, voce Obbligazioni solidali (e indivisibili), in Enc. dir., Milano, 1979; Giorgianni, voce Obbligazione solidale e parziaria, in Nss. D. I., Torino, 1965; Rescigno, voce Obbligazione, in Enc. dir., Milano, 1979.

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