Codice Civile art. 1860 - Sconto di tratte documentate.

Caterina Costabile

Sconto di tratte documentate.

[I]. La banca che ha scontato tratte documentate ha sulla merce lo stesso privilegio del mandatario finché il titolo rappresentativo è in suo possesso [2761 2].

Inquadramento

L'operazione di sconto di tratte documentate disciplinata dalla norma in esame si caratterizza per la circostanza che lo scontante è un venditore di merce il quale sconta presso la banca la cambiale da lui tratta sul compratore ed affida alla banca stessa anche i documenti relativi alla merce venduta, perché li consegni al compratore-trattario all'atto dell'accettazione o del pagamento della cambiale tratta.

A seconda che la cambiale tratta debba essere presentata dalla banca per l'accettazione o per il pagamento si parla di clausola “dietro accettazione” (d/a) o “dietro pagamento” (d/p). L'art. 1860 chiarisce che la banca ha sulla merce lo stesso privilegio che ha il mandatario (art. 2761) finché il titolo rappresentativo è in suo possesso.

Natura giuridica

La dottrina è divisa in ordine alla natura giuridica dello sconto di tratte documentate.

L'opinione maggioritaria ritiene che ci troviamo di fronte ad un fenomeno di collegamento negoziale, nel quale ad un'operazione di sconto si unisce un autonomo rapporto di mandato (Martorano, 786; Molle, in Tr. C. M., 1981, 445); altri autori optano, invece, per una concezione unitaria, sottolineando che gli obblighi dello scontatore sono accessori e strumentali rispetto alla prestazione creditizia (Fiorentino, in Comm. S. B., 1972, 203).

La giurisprudenza è allineata con la dottrina maggioritaria.

La S.C. ha difatti rimarcato che il disposto dell'art. 1860 trova la sua giustificazione nella natura giuridica dello sconto di tratte documentate, il quale è un negozio complesso che si inserisce nello schema della vendita su documenti, ma racchiude in sé anche elementi della cessione di credito, del mutuo e del mandato.

La banca attraverso tale contratto, anticipando al venditore l'importo del prezzo previa deduzione dell'interesse, acquista, con la girata dalla tratta, il credito corrispondente, e si incarica di eseguire la vendita attraverso la consegna al compratore dei documenti rappresentativi della merce, ricevuti insieme con la tratta, e la riscossione del prezzo. L'istituto di credito opera, pertanto, nell'ambito di un mandato, la cui esecuzione realizza ad un tempo l'interesse della banca mandataria che, riscuotendo il prezzo, rientra nella disponibilità della somma anticipata al venditore, e l'interesse del venditore che, in tal modo, si libera contemporaneamente dell'obbligo di consegna verso l'acquirente e dell'obbligo di restituzione verso la banca (Cass. I, n. 1768/1979).

Diritti acquisiti dalla banca

La disposizione, a prescindere dalla qualificazione giuridica dell'istituto, lascia aperti molti problemi, perché non dice se l'istituto di credito acquisti sui titoli una posizione autonoma dal suo dante causa; se possa disporne, sia pure nel rispetto degli obblighi assunti verso lo scontatario; se possa ottenere un'ulteriore e più intensa garanzia, facendosi concedere un pegno sulle merci, da esercitare nell'ipotesi che il terzo acquirente non accetti o non paghi la tratta emessa su di lui (Terranova, 789).

La dottrina (Martorano, ult. cit.) tende a risolvere tutti e tre i quesiti in senso negativo, osservando che la banca non acquista la proprietà della merce — che, con l'individuazione e la consegna al vettore, è già passata al terzo acquirente — ma ottiene soltanto un'investitura formale nei titoli che la rappresentano (contra Terranova, ult. cit.).

La stessa banca può, tuttavia, agire contro il compratore-trattario quale mandataria dello scontatario (Fiorentino, in Comm. S. B., 1972, 208).

Il privilegio della banca scontataria

Il privilegio riconosciuto in favore della banca dall'art. 1860, per il combinato disposto degli artt. 2761 e 2756, ha effetto anche in pregiudizio dei terzi che hanno diritti sulla cosa — salvo che il creditore non sia in male fede — ed è assistito dal diritto di ritenzione e dallo «ius vendendi» secondo le norme stabilite per la vendita del pegno.

Esso, inoltre, rientra fra quelli che, secondo l'art. 53 r.d. n. 267/1942 (per la nuova disciplina v. art. 152 d.lgs. n. 14/2019 – Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza), attribuiscono al titolare il diritto di realizzare il proprio credito anche durante il fallimento, previa ammissione al passivo con prelazione, e di essere pagato dal curatore che intenda riprendere le cose sottoposte al privilegio stesso (Cass. I, n. 1768/1979).

Bibliografia

Ambrosini, Sconto bancario, in Dig. comm., XIII, Torino, 1996; Di Benedetto, Lo sconto, in I contratti bancari, Milano, 1999; Martorano, Sconto bancario, in Nss. D.I., XVI, 1969; Romagno, Lo sconto come contratto di liquidità, in Banca, borsa, tit. cred., 2002, I, 30; Terranova, voce Sconto bancario, in Enc. dir., XLI, Milano, 1989.

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