Codice Civile art. 2019 - Effetti dell'ammortamento.Effetti dell'ammortamento. [I]. Trascorso senza opposizione il termine indicato dall'articolo 2016, il titolo non ha più efficacia, salve le ragioni del detentore verso chi ha ottenuto l'ammortamento. [II]. Chi ha ottenuto l'ammortamento, su presentazione del decreto e di un certificato del cancelliere del tribunale comprovante che non fu interposta opposizione, può esigere il pagamento o, qualora il titolo sia in bianco o non sia ancora scaduto, può ottenere un duplicato. InquadramentoLa norma in esame disciplina gli effetti della mancata opposizione avverso il decreto di ammortamento. Decorso il termine di legge senza che sia stata proposta opposizione, il decreto di ammortamento diviene «definitivo», costituendo un titolo giudiziale suppletivo della perduta legittimazione cartolare: infatti, in base alla sua esibizione, corredata da un certificato della cancelleria attestante la mancata opposizione, l'ammortante può esigere la prestazione laddove il titolo sia scaduto (ovvero ottenere un duplicato laddove non sia scaduto o sia in bianco), salvo ovviamente l'effetto liberatorio del pagamento già effettuato dal debitore, non soggetto all'onere dell'opposizione. Gli effetti dell'ammortamentoL'inefficacia del titolo conseguente all'ammortamento concerne solo il suo aspetto di documento che attribuisce la legittimazione cartolare, che spetta conseguentemente all'ammortante sulla base del decreto di ammortamento divenuto definitivo; il titolo di credito ammortizzato mantiene, invece, il valore del diritto che al detentore spetta contro l'ammortante e se del caso contro altri soggetti. Il comma 1 dell'art. 2019 precisa difatti che, nonostante l'inefficacia del titolo per la mancata proposizione dell'opposizione all'ammortamento, sono salve le ragioni del detentore verso chi ha ottenuto l'ammortamento. Il decreto definitivo di ammortamento quindi non concerne la titolarità del diritto cartolare, della quale non si discute nel giudizio di ammortamento: ne consegue anche che non si forma alcuna cosa giudicata sulla titolarità, indipendentemente dalla proposizione o meno del giudizio di opposizione (Tedeschi, 1998, 468). Poiché l'accertamento giudiziale contenuto nel decreto concerne unicamente la legittimazione, ferma ed impregiudicata ogni questione attinente alla titolarità, la definitività dello stesso non preclude al terzo detentore, acquirente di buona fede, di far valere, nei confronti dell'ammortante, le sue ragioni creditorie, richiedendo la restituzione di quanto riscosso ex art. 1189 comma 2 (Trib. Milano 9 febbraio 1995). La giurisprudenza ha, inoltre, ritenuto che il portatore di un titolo azionario, che abbia acquistato il titolo stesso in modo opponibile a colui che ne ha promosso l'ammortamento e ne ha ottenuto il duplicato, può agire per far riconoscere la propria qualità di socio e per ottenere il duplicato e l'annotazione della sua titolarità nel libro dei soci (Trib. Roma 6 febbraio 1981). Sempre perché il decreto di ammortamento concerne la legittimazione cartolare e non la titolarità del diritto, la dottrina ritiene che il debitore possa opporre avverso chi agisce in base al decreto di ammortamento le medesime eccezioni che avrebbe potuto opporre nei confronti di chi avesse agito in base al titolo di credito (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 220; Martorano, 1979, 145). La dottrina evidenzia altresì che la previsione della salvezza delle «ragioni del detentore verso chi ha ottenuto l'ammortamento», contenuta nel primo comma dell'art. 2019, deve essere intesa nel senso che questi può far valere le proprie ragioni anche nei confronti anche del debitore, laddove si possa allegare il carattere non liberatorio del pagamento fatto in base al decreto divenuto definitivo, atteso che la legittimazione suppletiva, dallo stesso conferita all'ammortante, non può non incontrare, sotto il profilo della sua efficacia ex parte debitoris, gli stessi limiti di quella originaria offerta dal possesso del titolo (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 222). BibliografiaAsquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Ferri, I titoli di credito, Torino, 1958; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Martorano, voce Titoli all'ordine, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Martorano, Lineamenti generali dei titoli di credito e titoli cambiari, Napoli, 1979; Sacco, La continuità della girata, Riv. dir. comm., 1951, 1; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998; Tedeschi, voce Assegno bancario, assegno circolare e assegni speciali, in Dig. comm., Torino, 1987; Tedeschi, voce Cambiale, in Dig. comm., II, Torino, 1987. |