Codice Civile art. 2391 bis - Operazioni con parti correlate 1Operazioni con parti correlate 1 [I]. Gli organi di amministrazione delle società che con azioni quotate in mercati regolamentati adottano, secondo principi generali indicati dalla Consob, regole che assicurano la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate e li rendono noti nella relazione sulla gestione; a tali fini possono farsi assistere da esperti indipendenti, in ragione della natura, del valore o delle caratteristiche dell'operazione2. [II]. I principi e le regole previsti dal primo comma si applicano alle operazioni realizzate direttamente o per il tramite di società controllate e disciplinano le operazioni stesse in termini di competenza decisionale, di motivazione e di documentazione. L'organo di controllo vigila sull'osservanza delle regole adottate ai sensi del primo comma e ne riferisce nella relazione all'assemblea3. [III] La Consob, nel definire i principi indicati nel primo comma, individua, in conformità all'articolo 9-quater della direttiva 2007/36/CE, almeno: a) le soglie di rilevanza delle operazioni con parti correlate tenendo conto di indici quantitativi legati al controvalore dell'operazione o al suo impatto su uno o più parametri dimensionali della società. La Consob può individuare anche criteri di rilevanza che tengano conto della natura dell'operazione e della tipologia di parte correlata; b) regole procedurali e di trasparenza proporzionate rispetto alla rilevanza e alle caratteristiche delle operazioni, alle dimensioni della società ovvero alla tipologia di società [che fa ricorso al mercato del capitale di rischio], nonché casi di esenzione dall'applicazione, in tutto o in parte, delle predette regole; c) i casi in cui gli amministratori, fermo restando quanto previsto dall'articolo 2391, e gli azionisti coinvolti nell'operazione sono tenuti ad astenersi dalla votazione sulla stessa ovvero misure di salvaguardia a tutela dell'interesse della società che consentono ai predetti azionisti di prendere parte alla votazione sull'operazione.4
[1] Articolo inserito dall'art. 12 d.lgs. 28 dicembre 2004, n. 310. [2] Comma modificato dall'art. 4, comma 3, lett. c), n. 1 l. 5 marzo 2024, n. 21, che ha sostituito le parole «con azioni quotate in mercati regolamentati» alle parole «che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio». [3] L'art. 1, comma 1, lett. a), d.lgs. 10 maggio 2019, n. 49, in vigore dal 10 giugno 2019, ha sostituito, al presente comma, le parole «e le regole previsti dal» alle seguenti: «di cui al». [4] Comma aggiunto dall'art. 1, comma 1, lett. b), d.lgs. 10 maggio 2019, n. 49. Successivamente il comma è stato modificato dall'art. 4, comma 3, lett. c), n. 2. l. 5 marzo 2024, n. 21 che ha soppresso le parole: «che fa ricorso al mercato del capitale di rischio». InquadramentoL'articolo in commento è stato introdotto dalla riforma del diritto societario e recepisce l'esigenza di dettare regole di correttezza procedurale e sostanziale nelle operazioni con parti correlate, concluse sia da società con azioni quotate che da società con azioni diffuse tra il pubblico in misura rilevante. La regolamentazione delle operazioni con parti correlate si colloca tra i rimedi generali contro le condotte opportunistiche, con effetti depauperativi del patrimonio sociale, poste in essere in primo luogo dagli organi gestori e/o dai soci, in particolare di controllo, ovvero da altri soggetti assimilabili ai primi e configurabili nel loro insieme come parti correlate (Miola, 21). La criticità di tali operazioni deriva dalla circostanza che l'interesse della società alla creazione di valore per tutti gli azionisti e quello della parte correlata alla massimizzazione del proprio utile possono trovarsi in conflitto tra loro (Minervini, 601). In via di approssimazione, le operazioni con parti correlate sono quelle concluse tra la società ed i propri amministratori delegati, la società e il principale o unico azionista, tra società appartenenti al medesimo gruppo, tra società controllate, collegate o sottoposte ad influenza notevole (Michieli, 1). Come si vede, poiché il rapporto di correlazione e la posizione d potere all'interno o nei confronti della società che ne deriva potrebbero consentire alla parte correlata di condizionare il processo decisionale della società piegandolo a proprio vantaggio, vi è il rischio che il compimento di operazioni con parti correlate e le condizioni a cui vengono assoggettate siano decisi ad esclusivo o prevalente vantaggio della parte correlata ed a discapito della società e degli azionisti estranei al rapporto di correlazione (Ventoruzzo, 502). In presenza di una parte correlata è elevata la possibilità che si realizzi una fattispecie particolare di conflitto di interessi (Michieli, 2). La disciplina prevista dal legislatore si articoli su tre livelli: 1) la norma primaria, rappresentata dall'art. 2391-bis che si pone come norma di principio; 2) la fonte regolamentare proveniente dalla Consob; 3) l'autoregolamento gestorio (Lopatriello, Providenti, 347). È, infatti, previsto che gli organi di amministrazione delle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio devono adottare, secondo i principi generale dettati dalla Consob, regole che assicurino la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate, realizzate anche per il tramite di società controllate. L'art. 4, comma 3, lett. c), della l. 5 marzo 2024 n. 21, modificando l'art. 2391-bis, ha escluso gli emittenti diffusi dall'ambito di applicazione delle norme relative alle operazioni con parti correlate. BibliografiaAbbadessa, La gestione dell'impresa nelle società per azioni. Profili organizzativi, Milano, 1974; Abbadessa, Il direttore generale, in Tr. 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