Codice Civile art. 2645 quater - Trascrizione di atti costitutivi di vincolo (1).Trascrizione di atti costitutivi di vincolo (1). [I]. Si devono trascrivere, se hanno per oggetto beni immobili, gli atti di diritto privato, i contratti e gli altri atti di diritto privato, anche unilaterali, nonché le convenzioni e i contratti con i quali vengono costituiti a favore dello Stato, della regione, degli altri enti pubblici territoriali ovvero di enti svolgenti un servizio di interesse pubblico, vincoli di uso pubblico o comunque ogni altro vincolo a qualsiasi fine richiesto dalle normative statali e regionali, dagli strumenti urbanistici comunali nonché dai conseguenti strumenti di pianificazione territoriale e dalle convenzioni urbanistiche a essi relative. (1) Articolo inserito, in sede di conversione, dall'art. 6 del d. l. 2 marzo 2012, n. 16, conv., con modif., in l. 26 aprile 2012, n. 44. InquadramentoLa disposizione crea obblighi generali d'iscrizione nei Registri Immobiliari derivanti da contratti, atti unilaterali e convenzioni urbanistiche che imprimono al bene immobile determinate finalità di ordine generale di modo che ciascuno ne conosca la destinazione (es. art. 9 d.l. n. 16/2012, conv. con modif., in l. n. 44/2012, c.d. vincolo Tognoli sulle aree destinate a parcheggio in deroga agli strumenti urbanistici). Può trattarsi di qualsiasi vincolo (per esempio di divieto di alienazione o non alienazione di un determinato immobile, ma anche vincoli di destinazione derivanti da strumenti urbanistici e relative convenzioni posti nell'interesse generale (es:area destinata a parcheggio pubblico o aperto al pubblico o destinazione solo abitativa per gli alloggi Erp). Si tratta di disposizione che ha attenuato il principio di tassatività degli atti trascrivibili secondo l'originario impianto di cui all'art. 2643 che ha consentito di rendere ostensibili vincoli imposti da norme di carattere secondario rispetto a quelle statali e regionali (norme tecniche di attuazione di Prg) nonché d'imprimere nuova pregnanza all'art. 871 (regolamenti edilizi sulle costruzioni in genere) e una rimeditazione delle c.d. servitù pubbliche quali elettrodotto, metanodotto etc.. create in favore dell'ente e non del bene che ha portato la dottrina a disconoscerne la natura di vera servitù per assenza di un fondo dominante e di tassatività delle ipotesi (Petrelli 2009, 741 ss.,744). Natura e oggetto del vincoloSi crea un vero e proprio obbligo generale relativo di trascrivere ogni convenzione idonea a conformare su beni immobile vincoli pubblicistici. L'obbligo di trascrizione riguarda, infatti, i contratti, gli atti unilaterali e le convenzioni urbanistiche a favore di Stato Regioni, Enti Pubblici Territoriali, Regioni e provincie, ed obbliga gli stessi soggetti allorché essi agiscano con strumenti privatistici ex art.1 bis l. n. 241/1990, ma anche agli accordi integrativi e sostitutivi dei provvedimenti amministrativi ai quali si applicheranno in via residuale e di compatibilità principi del codice civile in materia di obbligazioni (art. 11 l. n. 241/1990, cit.), nonché enti che disimpegnano servizi d'interesse generale (energia elettrica e gas). L'oggetto è costituito dal vincolo impresso ad un bene immobile che per essere trascrivibile deve ovviamente preesistere alla formalità, con la conseguenza che la trascrizione non ha efficacia costitutiva, ma neanche dichiarativa, perché non è destinata a risolvere conflitti tra successivi acquirenti dello stesso bene, (Tar Basilicata n. 25/2013) ma volta, piuttosto, a rendere ostensibile secondo il criterio della pubblicità-notizia) un vincolo derivante direttamente da leggi o regolamenti favorendo la circolazione dei beni rispetto ai terzi acquirenti che subentrano nel vincolo medesimo, rafforzando la tutela dell'affidamento ed aumentando il gettito erariale attraverso l'ampliamento della platea di atti trascrivibili. 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