Codice Civile art. 2724 - Eccezioni al divieto della prova testimoniale.Eccezioni al divieto della prova testimoniale. [I]. La prova per testimoni è ammessa in ogni caso: 1) quando vi è un principio di prova per iscritto [241, 242]: questo è costituito da qualsiasi scritto, proveniente dalla persona contro la quale è diretta la domanda o dal suo rappresentante, che faccia apparire verosimile il fatto allegato; 2) quando il contraente è stato nell'impossibilità morale o materiale di procurarsi una prova scritta; 3) quando il contraente ha senza sua colpa perduto il documento che gli forniva la prova. InquadramentoLa norma in commento prevede delle eccezioni alle limitazioni probatorie stabilite dagli artt. 2721, 2722 e 2723 (nonché da qualsiasi altra norma di analogo contenuto, come ad esempio l'art. 1417 in materia di prova del negozio simulato), individuando dei casi in cui la prova testimoniale è sempre ammessa anche rispetto ai contratti. La norma, tuttavia, nella sua integralità, si applica solo per i contratti per cui non sia richiesta (per legge o volontà delle parti) la forma scritta ad substantiam o ad probationem, dovendo altrimenti trovare applicazione la disciplina di cui al successivo art. 2725 (che ammette la prova per testi solo nel caso di cui al n. 3 dell'art. 2724 e, quindi, qualora il contraente abbia smarrito senza colpa il documento che gli forniva la prova). Le eccezioni al divieto di prova per testi del contrattoSulla base della disciplina di cui all'art. 2724, la prova per testi del contratto è sempre ammessa (ove, come detto, non si tratti di contratti per cui per legge o volontà delle parti sia richiesta la forma scritta ad substantiam o ad probationem): 1) quando vi è un principio di prova per iscritto. È la stessa norma a precisare che principio di prova per iscritto è qualsiasi scritto, proveniente dalla persona contro la quale è diretta la domanda o dal suo rappresentante, che faccia apparire verosimile il fatto allegato. Non è richiesto, quindi, che il documento sia idoneo a dimostrare direttamente quel fatto, essendo sufficiente solo che da esso scaturisca la verosimiglianza del fatto controverso (Cass. n. 27013/2005). Non è necessario, inoltre, un preciso riferimento al fatto controverso, purché esista un nesso logico tra lo scritto e il fatto stesso, da cui scaturisca la verosimiglianza del secondo (Cass. n. 3869/2004). Costituiscono, ad esempio, principio di prova per iscritto, secondo la giurisprudenza di legittimità, una scrittura non firmata, purché le dichiarazioni in essa contenute siano state espressamente o tacitamente accettate dal dichiarante (Cass. n. 15845/2015) ovvero le dichiarazioni rese dalla parte in sede di interrogatorio, verbalizzate e sottoscritte (Cass. n. 12980/2002). Di recente la S.C. ha affermato che il fatto allegato e non contestato può integrare il principio di prova per iscritto (Cass. n. 12579/2024). In tema di simulazione del contratto, si è precisato che il principio di prova scritta che, ai sensi dell'art. 2724, n. 1, c.c. consente eccezionalmente la prova per testi deve consistere in uno scritto, proveniente dalla persona contro la quale la domanda è diretta, diverso dalla scrittura le cui risultanze si intendono così sovvertire e contenente un qualche riferimento al patto che si deduce in contrasto con il documento, sicché lo stesso non può desumersi dal medesimo atto impugnato per simulazione, non ricorrendo alcun riferimento o collegamento logico, in contrasto con il documento, tra il negozio asseritamente simulato e quello sottostante (Cass. n. 11467/2016). 2) Quando il contraente è stato nell'impossibilità morale o materiale di procurarsi una prova scritta. Sul punto, la giurisprudenza di legittimità ha chiarito che per la ricorrenza della condizione dell'impossibilità morale di procurarsi la prova scritta non è sufficiente una situazione di astratta influenza, di autorità o di prestigio della persona dalla quale lo scritto dovrebbe essere preteso, né di vincolo di amicizia, di parentela o di affinità di quest'ultima nei confronti della parte interessata all'acquisizione della prova, occorrendo, altresì, ulteriori speciali e particolari circostanze confluenti e concorrenti a determinarla (Cass. n. 18554/2013). Si è precisato, tuttavia, che la relativa valutazione deve essere sempre riferita al caso concreto, non potendosi pretendere l'allegazione di circostanze ostative assolute (Cass. n. 15760/2001). Si è inoltre precisato che l'operato del giudice deve volgersi, con specifica sensibilità, alla valutazione delle circostanze allegate, sia in relazione al tipo di rapporto dedotto "inter partes", sia alla possibile incidenza di eventi o situazioni particolari (Cass. n. 13857/2016). 3) Quando il contraente ha senza sua colpa perduto il documento che gli forniva la prova. Ai fini della sussistenza di tale ipotesi è necessario che la condotta del contraente, rapportata alle circostanze nelle quali la perdita ebbe a verificarsi, si presenti immune dai caratteri della imprudenza e della negligenza (Cass. n. 2017/1994 ). La perdita del documento, tuttavia, non può ritenersi incolpevole solo perché esso è stato affidato a terzi , dovendo risultare, viceversa, in ragione dello sfavore legislativo per la testimonianza su particolari contratti, che il comportamento dell'affidante sia stato adeguato e che l'affidatario sia esente da colpa (Cass. n. 1944/2014 ). Si è, però, chiarito che il contraente di un contratto per cui sia prevista la forma scritta ad substantiam, privo del possesso della scrittura per averla consegnata all'altro contraente che si rifiuti di restituirla, pur non potendo invocare l'ipotesi di perdita incolpevole del documento ai sensi dell'art. 2724, n. 3, può giovarsi dell'eccezione di cui al n. 2 del medesimo articolo, trovandosi egli nell'impossibilità di procurarsi la prova del contratto (Cass. n. 5919/2016). È onere, in ogni caso, del contraente interessato allegare e dimostrare di aver smarrito il contratto senza sua colpa al fine di essere ammesso alla prova testimoniale ( Cass. n. 26155/2006). BibliografiaBeghini, La prova per testimoni nel rito civile, Padova, 1997, 1 e ss.; Ceccherini, La prova orale nel processo civile, Milano, 2010, 1 e ss.; Patti, Prova testimoniale. Presunzioni. Artt. 2721-2729, Bologna, 2001, 1 e ss.; Viola, La testimonianza nel processo civile, Milano, 2012, 1 e ss.. |