Decreto legislativo - 8/07/1999 - n. 270 art. 75 - Bilancio finale della procedura e rendiconto del commissario straordinario.

Rosaria Giordano

Bilancio finale della procedura e rendiconto del commissario straordinario.

1. Prima della chiusura della procedura, il commissario straordinario sottopone al Ministero dell'industria il bilancio finale della procedura con il conto della gestione, accompagnati da una relazione del comitato di sorveglianza. Il bilancio finale della procedura e il conto della gestione sono redatti in conformita' a modelli standard stabiliti con decreto, avente natura non regolamentare, del Ministero di cui al periodo che precede, al quale sono sottoposti con modalita' telematiche. Il Ministero ne autorizza il deposito presso la cancelleria del tribunale che ha dichiarato lo stato di insolvenza e liquida il compenso al commissario (1).

2. Un avviso dell'avvenuto deposito è, a cura del cancelliere, comunicato all'imprenditore insolvente e affisso entro tre giorni. Il commissario straordinario trasmette una copia del bilancio finale della procedura e del conto della gestione a tutti i creditori a mezzo posta elettronica certificata all'indirizzo indicato a norma dell'articolo 22, comma 2, entro dieci giorni dal deposito in cancelleria (2).

3. Gli interessati possono proporre le loro contestazioni con ricorso al tribunale nel termine di venti giorni. Il termine decorre, per l'imprenditore, dalla comunicazione dell'avviso, per i creditori e i titolari di diritti sui beni, dalla comunicazione a mezzo posta elettronica certificata a norma dell'articolo 22, comma 2 e, per ogni altro interessato, dalla sua affissione. Si osservano le disposizioni dell'articolo 213, secondo comma, secondo e terzo periodo, della legge fallimentare (3).

4. Decorso il termine indicato nel comma 3 senza che siano proposte osservazioni, il bilancio e il conto della gestione si intendono approvati.

(1) Comma modificato dall'articolo 20, comma 2, lettera b), del D.L. 12 settembre 2014 n. 132, convertito con modificazioni dalla Legge 10 novembre 2014 n. 162. Per l'applicazione vedi il comma 6 dell' articolo 20 del D.L. 132/2014 medesimo.

(2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 2, lettera f), numero 1), del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, per l'applicazione del presente comma vedi quanto disposto dai commi 4 e 5 del medesimo articolo 17.

(3) Comma modificato dall'articolo 17, comma 2, lettera f), numero 2), del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, per l'applicazione del presente comma vedi quanto disposto dai commi 4 e 5 del medesimo articolo 17.

Inquadramento

La norma in commento non innova significativamente rispetto alla disciplina dettata dalla legge c.d. Prodi in tema di bilancio finale della procedura e del conto di gestione del commissario straordinario, essendo stati riprodotti gli aspetti essenziali contenuti nell'art. 213 l. fall., ai quali si era riferita anche la trascorsa normativa sull'amministrazione straordinaria.

Tutti gli interessati possono far valere le loro contestazioni con ricorso al tribunale nel termine di venti giorni, decorrente dalla comunicazione dell'avviso di deposito per l'imprenditore insolvente e per i creditori ammessi (nei cui confronti, come evidenziato, copia del bilancio finale della procedura e del conto di gestione deve essere comunicata mediante posta elettronica certificata). Le contestazioni sono comunicate a cura del cancelliere all'autorità di vigilanza, al commissario straordinario ed al comitato di sorveglianza, che nel termine di venti giorni possono presentare in cancelleria le loro osservazioni. Il tribunale provvede in camera di consiglio ai sensi degli artt. 737 ss. c.p.c. e trovano applicazione, in quanto compatibili, le disposizioni dettate dall'art. 26.

La disciplina dettata dalla legge c.d. Prodi

Nella trascorsa normativa, la chiusura della procedura poneva a carico del commissario straordinario alcuni adempimenti, quale la predisposizione del bilancio, del rendiconto e del piano di ripartizione finale. La relativa documentazione doveva essere trasmessa all'autorità di vigilanza, che dopo aver compiuto un controllo di legittimità, ne ordinava il deposito presso la cancelleria del tribunale competente. Del deposito veniva data pubblicità ai creditori con l'inserimento nella Gazzetta ufficiale o mediante altre forme di divulgazione degli atti disposta dall'autorità di vigilanza. I creditori potevano proporre contestazioni al rendiconto, secondo la disciplina prevista dal comma secondo dell'art. 213 in tema di liquidazione coatta amministrativa. Decorso il termine entro il quale essi potevano far valere le loro osservazioni, il commissario straordinario chiedeva la pronuncia del decreto di chiusura che veniva pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e comunicato al Registro delle imprese (in arg. Franchini, 886 ss.).

In tale assetto, gli effetti della chiusura si producevano dalla pronuncia del provvedimento ed il termine per l'impugnazione davanti al giudice amministrativo decorreva dalla pubblicazione dello stesso sulla Gazzetta Ufficiale. Con la chiusura decadevano gli organi della procedura, fatti salvi taluni adempimenti fiscali e quelli relativi alla cancellazione della società dal registro delle imprese. Il debitore, a seguito della chiusura, riacquistava la capacità di disporre del suo patrimonio, la legittimazione processuale e la possibilità d'intraprendere una nuova attività; i creditori, a loro volta, potevano assumere le iniziative giudiziarie ed esecutive individuali nei confronti del debitore (Cavalaglio, 779).

Disciplina attuale

La norma in commento non innova significativamente rispetto alla descritta disciplina previgente in tema di bilancio finale della procedura e del conto di gestione del commissario straordinario, essendo stati riprodotti gli aspetti essenziali contenuti nell'art. 213 l. fall., ai quali si era riferita anche la trascorsa amministrazione straordinaria.

La disposizione in esame è stata peraltro modificata dal d.l. n. 179 del 2012 al fine di prevedere una comunicazione ai creditori ammessi del bilancio finale della procedura e del conto di gestione del commissario straordinario mediante posta elettronica certificata, stabilendo, altresì, che per gli stessi creditori il termine per la proposizione delle contestazioni decorre da una comunicazione siffatta.

L'adeguamento della disciplina, in senso analogo a quanto avvenuto per l'art. 213, si rendeva opportuno a seguito dell'intervento, mediante pronuncia c.d. additiva della Corte Costituzionale, sul testo dell'art. 213 nel senso che è costituzionalmente illegittimo l'art. 213, comma secondo, nella parte in cui fa decorrere, nei confronti dei «creditori ammessi» (tra i quali devono ritenersi compresi, pur se non figurano nello stato passivo, anche i crediti pre-deducibili riconosciuti esistenti, anche nel loro ammontare, dal commissario), il termine perentorio di venti giorni per proporre contestazioni avverso il piano di riparto, totale o parziale, dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della notizia dell'avvenuto deposito del medesimo in cancelleria, anziché dalla comunicazione dell'avvenuto deposito effettuata a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento ovvero con altra modalità prevista dalla legge: Corte cost. n. 154/2006).

In punto di disciplina del procedimento, la norma in commento stabilisce che, prima della chiusura della procedura, il commissario straordinario sottopone al Ministro dello Sviluppo economico il bilancio finale ed il conto della gestione. Il Ministro autorizza il deposito nella cancelleria del tribunale che ha dichiarato lo stato d'insolvenza e liquida il compenso dovuto al commissario straordinario. È stato chiarito, in ordine alle contestazioni del commissario avverso il provvedimento che ne determina il compenso, che, incidendo lo stesso su diritti soggettivi, da un lato, sussiste la giurisdizione del giudice ordinario sulle relative controversie (Cass. S.U., n. 2627/2002) e, da un altro, tale provvedimento è ricorribile in sede di legittimità ex art. 111, comma settimo, Cost. (Cass. I, n. 5769/2001). Dell'avvenuto deposito deve essere data comunicazione all'imprenditore insolvente ed adeguata pubblicità mediante affissione.

Il bilancio di liquidazione riproduce il risultato economico delle operazioni attive e passive compiute dal commissario straordinario, indicando all'attivo le voci «cassa», «depositi e conti correnti», i fondi liquidi esistenti presso banche, amministrazione postale od in altre forme consentite. Al passivo vanno inseriti il capitale netto della liquidazione risultante dal bilancio iniziale della procedura, l'utile netto ricavato o le eventuali perdite.

Il rendiconto riguarda non soltanto le appostazioni c.d. di cassa, ma anche quelle di gestione. Nel conto vanno richiamati i documenti giustificativi esistenti nel fascicolo della procedura. Qualora i creditori non abbiano sollevato alcuna contestazione, il bilancio ed il conto della gestione si intendono approvati.

In sede applicativa è stato ritenuto che la disciplina di cui all'art. 213, in parte riprodotta ed in parte richiamata per l'amministrazione straordinaria dalla norma in commento, ha per oggetto non solo il piano di riparto finale, ma anche quelli parziali, in quanto pure questi ultimi consistono in attribuzioni definitive ed irretrattabili, con la conseguenza che la disciplina prevista da tale norma concerne ogni ipotesi di riparto tra i creditori (Trib. Milano 12 giugno 2006, n. 6939, in Guida dir., 2006, n. 42, 60).

Contestazioni degli interessati

Tutti gli interessati possono far valere le loro contestazioni con ricorso al tribunale nel termine di venti giorni, decorrente dalla comunicazione dell'avviso di deposito per l'imprenditore insolvente e per i creditori ammessi (nei cui confronti, come evidenziato, copia del bilancio finale della procedura e del conto di gestione deve essere comunicata mediante posta elettronica certificata). Le contestazioni sono comunicate a cura del cancelliere all'autorità di vigilanza, al commissario straordinario ed al comitato di sorveglianza, che nel termine di venti giorni possono presentare in cancelleria le loro osservazioni. Il tribunale provvede in camera di consiglio ai sensi degli artt. 737 ss. c.p.c. e trovano applicazione, in quanto compatibili, le disposizioni dettate dall'art. 26.

Il richiamo alla disciplina posta in tema di liquidazione coatta amministrativa, comporta l'applicabilità anche alla procedura di amministrazione straordinaria del principio interpretativo in omaggio al quale le contestazioni concernenti l'esistenza, entità e qualità di crediti ammessi, in una procedura di liquidazione coatta amministrativa, sono proponibili soltanto con l'impugnazione dello stato passivo, ai sensi dell'art. 100, che l'art. 209 stessa legge richiama, e non anche con l'opposizione al piano di riparto, ai sensi dell'art. 213, con cui le contestazioni ammissibili sono limitate all'ordine di distribuzione delle somme (v., ex ceteris, Cass. I, n. 5769/2001; App. Milano IV, 6 luglio 2011).

Bibliografia

Alessi, La riforma dell'amministrazione straordinaria, Corr. giur. 1998; Alessi, L'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, in Fall., 1979; Apice, Le competenze del giudice ordinario nella nuova procedura, in Fall. 2000, 6; Apice, La consecuzione delle procedure concorsuali, in Ragusa Maggiore-Costa (diretto da), Il fallimento, Torino, 1997, III; Apice-Mancinelli, Il fallimento e gli altri procedimenti di composizione della crisi, Torino, 2012; Bonfatti-Censoni, Manuale di diritto fallimentare, Padova, 2011; Bonsignori, L'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, Padova, 1980; Bonsignori, Concordato preventivo, in Comm. Scialoja-Branca, Bologna-Roma, 1979; Bonsignori, Liquidazione coatta amministrativa, in Bricola-Galgano-Santini (a cura di), Comm. Scialoja-Branca. Legge fallimentare, Bologna-Roma 1974; Carpio, L'amministrazione straordinaria, in Apice (diretto da), Diritto delle procedure concorsuali, Torino, 2011; Cavalaglio, L'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, in Satta (a cura di), Diritto Fallimentare, Padova, 1996; Costa (a cura di), L'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza, Torino, 2008; Fabiani, Profili processuali della nuova amministrazione straordinaria, in Fall. 2000, 10; Franchini, Amministrazione straordinaria e chiusura della procedura, in Fall. 1998; Guglielmucci, Una procedura concorsuale amministrativa sotto il controllo giudiziario, in Fall. 2000, 2; Jaeger, L'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi: due anni di esperienze, in Giur. comm. 1981, I; Lo Cascio, Il concordato preventivo, Milano, 2008; Lo Cascio, La nuova disciplina dell'amministrazione straordinaria, Corr. giur. 1999, 10; Lo Cascio, Atti inefficaci nel concordato preventivo e nel fallimento consecutivo, Giust. civ. 1997, 7; Lucchi, La chiusura dell'amministrazione straordinaria col concordato, in Giur. comm., 1986, I; Martino, Ripartizione dell'attivo e chiusura della procedura. Conversione dell'amministrazione straordinaria in fallimento e chiusura per concordato, in Bonfatti-Falcone (a cura di), La riforma dell'amministrazione straordinaria, Roma, 2000; Mollura, L'amministrazione controllata delle società, Milano, 1979; Nicita, Note sulle forme di chiusura della procedura di amministrazione straordinaria, Giust. Civ. 1984, II; Pajardi, Manuale di diritto fallimentare, Milano 2008; Picardi, Manuale del processo civile, Milano 2010; Sandulli, La cessazione dell'amministrazione straordinaria, in Giur. Comm., 2001, n. 1; Sandulli, La chiusura dell'amministrazione straordinaria, in Giur. comm. 1982, II; Vassalli, I casi di chiusura della procedura di amministrazione straordinaria, Milano, 1987.

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