Regio decreto - 16/03/1942 - n. 267 art. 58 - Obbligazioni e titoli di debito 1 .Obbligazioni e titoli di debito 1.
I crediti derivanti da obbligazioni e da altri titoli di debito sono ammessi al passivo per il loro valore nominale detratti i rimborsi già effettuati; se è previsto un premio da estrarre a sorte, il suo valore attualizzato viene distribuito tra tutti i titoli che hanno diritto al sorteggio. [1] Articolo sostituito dall'articolo 52 del D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5. InquadramentoLa disposizione in commento costituisce una ulteriore applicazione del principio dell'anticipata scadenza dei crediti in caso di fallimento del debitore. Le obbligazioni, così come gli altri titoli di debito, concorrono nel fallimento in base al valore nominale, detratti i rimborsi già effettuati (Inzitari, 826). Se è previsto un premio da estrarre a sorte, il suo valore attualizzato viene distribuito tra tutti i titoli che hanno diritto al sorteggio. La norma, dunque, ha optato, con riferimento al premio alla cui estrazione avrebbero avuto diritto di partecipare gli obbligazionisti, per consentire di calcolare il valore del premio alla data della dichiarazione di fallimento, proprio in coerenza con gli artt. 55, sull'anticipata scadenza dei crediti verso il fallito, e 59 l.fall., sui crediti non pecuniari non ancora scaduti alla data di dichiarazione di fallimento. La norma sull'attribuzione del premio attualizzato a tutti i portatori di titoli che hanno diritto (di partecipare) al sorteggio è stata spiegata in dottrina (cfr. Inzitari, 829) con l'incompatibilità dell'estrazione a sorte con la par condicio cui sono soggetti gli obbligazionisti concorrenti nel fallimento; par condicio che, viceversa, sarebbe tutelata dall'attribuzione del valore attualizzato del premio, alla data della dichiarazione di fallimento, pro quota a tutti gli obbligazionisti ammessi al passivo. La norma tace sui criteri di attualizzazione del premio. Secondo una prima tesi l'attualizzazione del valore del premio andrebbe fatta sulla base dell'interesse semplice, diversamente dal criterio dell'art. 57 l.fall. che fa riferimento agli interessi composti (Schiera, 405). Secondo un'altra tesi, l'attualizzazione andrebbe fatta sulla base dei valori di mercato al momento dell'apertura del concorso (Coppola, 855). Altri ancora ritengono operante il criterio dell'interesse legale composto, in analogia con l'art. 57 l.fall. (Inzitari, 829). Anche alle obbligazioni convertibili si applica il disposto dell'art. 58 l.fall., ed all'obbligazionista spetterà il valore nominale alla data di dichiarazione di fallimento, a prescindere dalla somma pagata per ottenere l'attribuzione del diritto di opzione di conversione delle obbligazioni (Inzitari, 831). L'articolo in commento, come riformulato in seguito d.lgs. n. 5/2006, assimila alla disciplina delle obbligazioni, con riferimento alla partecipazione al concorso fallimentare, quella degli altri titoli di debito, compresi gli strumenti finanziari con riferimento ai quali i tempi e l'entità del rimborso del capitale sono condizionati dall'andamento economico della società (art. 2411, terzo comma, c.c.). L'art. 93, comma 8, l.fall., attribuisce la facoltà di presentare domanda di ammissione, al passivo della società emittente fallita, dei crediti nascenti dai prestiti obbligazionari anche al rappresentante comune degli obbligazionisti ex art. 2418, secondo comma, c.c., anche per singoli gruppi di creditori. Trattandosi di cura degli interessi comuni degli obbligazionisti, non vi è bisogno di una delibera dell'assemblea degli obbligazionisti per l'esercizio della menzionata facoltà, come risulta a contrario dal primo comma dell'art. 2418 c.c. Il nuovo art. 157 del d.lgs. n. 14/2019 - Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza (in vigore dal 15 agosto 2020), rappresenta la trasposizione dell'articolo in commento. BibliografiaCoppola, sub art. 58, in La riforma del diritto fallimentare, a cura di A. Nigro e M. Sandulli, Torino, 2006; Inzitari, sub art. 58, in Comm Jorio – Fabiani, Bologna, 2007; Schiera, sub art. 58, in La legge fallimentare, a cura di M. Ferro, Padova, 2007. |