Codice Civile art. 1307 - Inadempimento.

Rosaria Giordano

Inadempimento.

[I]. Se l'adempimento dell'obbligazione è divenuto impossibile per causa imputabile a uno o più condebitori [1218], gli altri condebitori non sono liberati dall'obbligo solidale di corrispondere il valore della prestazione dovuta. Il creditore può chiedere il risarcimento del danno ulteriore al condebitore o a ciascuno dei condebitori inadempienti.

Inquadramento

La disposizione in commento deroga alla regola generale espressa dall'art. 1256 c.c. stabilendo che nelle obbligazioni solidali passive il fatto del terzo o del condebitore che renda impossibile l'adempimento della prestazione ad altro condebitore non esonera lo stesso dalla responsabilità per inadempimento, con conseguente dovere dello stesso di corrispondere il valore della prestazione dovuta.

Non viene peraltro meno il diritto di regresso, compreso quello del debitore che pure ha dato causa all'impossibilità di adempiere la prestazione, nei confronti degli altri debitori solidali.

La corresponsione del valore della prestazione

La norma in esame, laddove prevede che nelle obbligazioni solidali passive il fatto del terzo o del condebitore che renda impossibile l'adempimento della prestazione ad altro condebitore non esonera lo stesso dalla responsabilità per inadempimento, deroga al principio generale di cui all'art. 1256 c.c.

In particolare, il condebitore pure estraneo al fatto che ha determinato l'impossibilità di adempimento è tenuto a corrispondere al creditore il valore della prestazione dovuta.

Se ne trae, pertanto, che la natura dell'obbligazione solidale passiva comporta una sorta di assunzione dell'obbligo il debitore assume anche del rischio dell'inadempimento degli altri condebitori, pur nei limiti del valore della prestazione (Bianca, 747).

Resta fermo per il debitore solidale (compreso quello che ha reso impossibile l'esatto adempimento) che, in detta situazione, corrisponde al creditore il valore della prestazione, il diritto di agire in regresso, secondo le regole generali, nei confronti dell'altro (Rubino 299).

Il debitore non colpevole che ha corrisposto il valore della prestazione e che per questo abbia subito un danno può inoltre richiederne il risarcimento al debitore che abbia dato causa all'impossibilità (Giorgianni 683).

Tutela risarcitoria nei confronti del debitore che ha dato causa all'impossibilità della prestazione

Il creditore può peraltro agire nei confronti del condebitore o dei condebitori solidali cui sia imputabile l'inadempimento, per ottenere il risarcimento del danno ulteriore rispetto all'obbligo di tutti i condebitori di corrispondere il valore della prestazione dovuta, danno costituito dal complesso delle conseguenze negative che l'inadempimento ha prodotto nella sfera giuridica e patrimoniale del creditore (cfr. Rubino, 299, il quale precisa che ove l'adempimento sia divenuto impossibile per colpa di tutti i debitori, il creditore può domandare nei confronti di ognuno il risarcimento del danno subito).

Ambito applicativo

È dominante in dottrina la tesi per la quale la regola espressa dalla disposizione in esame trova applicazione, per eadem ratio, anche nell'ipotesi di inesatto o tardivo adempimento.

Con riferimento a quest'ultima situazione, in giurisprudenza si è da lungo tempo evidenziato che il valore della prestazione dovuta si traduce nell'id quod interest per il creditore, limitatamente al tempo di durata del ritardo, nel senso che il debitore incolpevole dovrà corrispondere soltanto il valore dell'utilità che la disponibilità dell'oggetto della prestazione contrattuale avrebbe procurato al creditore in quel periodo, mentre ogni eventuale diverso danno inciderà esclusivamente sul condebitore colpevole, come l'eventuale diverso pregiudizio, anche futuro, che sia comunque collegabile al ritardo e sia risarcibile a norma degli artt. 1223-1225 c.c. (Cass. n. 1020/1965).

Nella differente ipotesi di inesattezza della prestazione imputabile ad uno dei condebitori solidali, il risarcimento, anche in forma specifica, ai fini dell'eliminazione dell'inesattezza, può essere richiesto dal creditore al solo debitore che ha dato origine al fatto, mentre ove si realizzi un inadempimento parziale, il debitore, anche se incolpevole, è comunque tenuto a saldare la differenza tra la prestazione eseguita e quella dovuta (Bianca 746).

Bibliografia

Amorth, L'obbligazione solidale, Milano, 1959; Bianca, Diritto civile, IV, L'obbligazione, Milano, 1997; Breccia, Le obbligazioni, Milano, 1991; Busnelli, L'obbligazione soggettivamente complessa (Profili sistematici), Milano, 1974, Busnelli, voce Obbligazione soggettivamente complessa, in Enc. dir., Milano, 1979; Di Majo, voce Obbligazioni solidali (e indivisibili), in Enc. dir., Milano, 1979; Fantozzi, La solidarietà tributaria, in Trattato di diritto tributario, diretto da A. Amatucci, Padova, 1994, II, 449; Giorgianni, voce Obbligazione solidale e parziaria, in Nss. D. I., Torino, 1965; Mazzoni, Specie di obbligazioni: solidali e indivisibili, in Tr. Res. IX, Torino, 1999; Rescigno, voce Obbligazione, in Enc. dir., Milano, 1979.

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