Codice Civile art. 1889 - Polizze all'ordine e al portatore.Polizze all'ordine e al portatore. [I]. Se la polizza di assicurazione è all'ordine o al portatore, il suo trasferimento importa trasferimento del credito verso l'assicuratore, con gli effetti della cessione [2003, 2011]. [II]. Tuttavia l'assicuratore è liberato se senza dolo o colpa grave adempie la prestazione nei confronti del giratario o del portatore della polizza, anche se questi non è l'assicurato [1992 2]. [III]. In caso di smarrimento, furto o distruzione della polizza all'ordine, si applicano le disposizioni relative all'ammortamento dei titoli all'ordine [2016 ss.; 187 trans.]. InquadramentoLa norma in esame è stata introdotta per la prima volta nel codice del 1942 per andare incontro all'esigenza, avvertita soprattutto nell'assicurazione del trasporto di merci, di consentire che unitamente alla circolazione della cosa assicurata potesse circolare anche il diritto all'indennità verso l'assicuratore che ne reintegrasse il valore in caso di sinistro che avesse danneggiato la cosa medesima. La polizza di assicurazione non è di regola un documento destinato alla circolazione, ma un semplice documento probatorio. La polizza può, tuttavia, essere emessa con la clausola all'ordine o al portatore e, in siffatta ipotesi, il suo trasferimento comporta il trasferimento del credito verso l'assicuratore con gli effetti della cessione (Salandra, in Comm. S.B., 1966, 224). Il legislatore ha espressamente previsto che l'assicuratore è liberato se, senza dolo o colpa grave, adempie la prestazione nei confronti del giratario o del portatore della polizza anche se questi non è l'assicurato (art. 1889, comma 2). Alla polizza all'ordine si applica la disciplina dell'ammortamento dei titoli di credito (art. 2016) in caso di smarrimento, furto o distruzione del documento (art. 1889, comma 3). La natura delle polizze all'ordine o al portatore e l'opponibilità delle eccezioni da parte dell'assicuratoreIl legislatore, con la disposizione in esame, non ha operato la scelta di consentire che l'intero rapporto assicurativo circoli nei modi dei titoli di credito: l'art. 1889 stabilisce, difatti, che la circolazione ha ad oggetto unicamente il credito indennitario verso l'assicuratore e non l'intero rapporto assicurativo e che il trasferimento del credito ha luogo «con gli effetti della cessione» (Bracciodieta, in Comm. S., 2012, 93). Il regime dei titoli di credito si applica unicamente quanto alle forme semplificate di trasferimento e, in base al terzo comma, per quanto riguarda le disposizioni in tema di ammortamento dei titoli di credito in caso di smarrimento, furto o distruzione del documento. In dottrina è controverso se la polizza all'ordine o al portatore integri un documento di legittimazione (Buttaro, 1958, 476) o un titolo improprio (Antonucci, sub art. 1889, in G. Volpe Putlozu, Commentario breve al diritto delle assicurazioni, Padova, 2010, 21) La giurisprudenza sembra aderire alla qualificazione come titoli impropri delle polizze di assicurazione all'ordine o al portatore evidenziando che, nonostante il trasferimento della polizza può avvenire indipendentemente dalla notifica del trasferimento (ex art. 1264 c.c.) all'assicuratore, il richiedente l'indennità di assicurazione deve comunque fornire la dimostrazione della qualità di cessionario della polizza e conseguentemente anche l'assicuratore, che agisce nei confronti del danneggiante in surrogazione dell'assicurato, deve fornire la dimostrazione di aver pagato l'indennità a colui che si presentava come legittimo possessore della polizza di assicurazione (Cass. III, n. 3728/1994). Difettando i caratteri propri del titolo di credito, l'assicuratore potrà opporre, in caso di richiesta di pagamento dell'indennizzo, le eccezioni di aggravamento del rischio, di annullabilità, di inadempimento, di omissione di denuncia, l'eccezione di prescrizione ex art. 1952 c.c. nonché le eccezioni fondate sul principio indennitario. Pagamento al titolare apparenteIl meccanismo previsto dall'art. 1889, non realizzando il trasferimento dell'intera posizione contrattuale ma solo del credito all'indennità, lascia inalterata la titolarità dell'interesse assicurato, che perciò rimane in capo al girante — originario titolare della polizza. Il trasferimento del diritto di credito non attribuisce, pertanto, al giratario/portatore la legittimazione attiva a richiedere direttamente la prestazione indennitaria all'assicuratore. Poiché, dunque, il giratario/portatore è ancora sprovvisto dell'interesse assicurato e, quindi, della legittimazione attiva a richiedere l'indennità, legittimato a richiedere l'indennità (anche se a favore del giratario/portatore) è ancora il girante — originario titolare. Circostanza questa che spiega perché il legislatore ha previsto che, qualora l'assicuratore paghi al portatore/giratario sprovvisto dell'interesse assicurato, egli possa considerarsi liberato solo se ciò sia avvenuto senza dolo o colpa grave. La dottrina ha evidenziato che se l'assicuratore paga al portatore/giratario è liberato (in assenza di dolo o colpa grave), ma non sussiste un obbligo a suo carico di corrispondere l'indennità al creditore cartolare (Scalfi, 117). L'assicuratore potrà infatti sempre pretendere dal portatore o dal giratario la prova della titolarità dell'interesse assicurato (Buttaro, 477). La funzione di legittimazione passiva opera, secondo il disposto del secondo comma dell'art. 1889, unicamente a favore dell'assicuratore: questi, infatti, è tenuto a verificare solo la legittimazione cartolare del portatore o del giratario della polizza e paga bene nelle mani di costoro, anche se diversi dall'assicurato, purché tale comportamento avvenga senza dolo o colpa grave (Buttaro, 1958, 477). In altri termini, l'assicuratore debitore che senza dolo o colpa grave adempie il pagamento dell'indennità nei confronti del possessore della polizza o di chi risulti regolarmente giratario, è liberato anche se questi non fosse titolare del diritto di credito che trova la sua fonte nel contratto di assicurazione. BibliografiaButtaro, voce Assicurazione (contratto di), in Enc. dir., III, Milano, 1958; Buttaro, voce Assicurazione contro i danni, in Enc. dir., III, Milano, 1958; Donati, Trattato del diritto delle assicurazioni private, Milano, III, 1956; Donati, Volpe Putzolu, Manuale di Diritto delle Assicurazioni, Milano, 2002; La Torre, Le Assicurazioni, Milano, 2007; Martello, voce Mutue (società assicuratrici), in Enc. dir., XXVII, Milano, 1977; Rossetti, Il Diritto delle Assicurazioni, II, Le assicurazioni contro i danni, Padova, 2012; Rossetti, Il Diritto delle Assicurazioni, I, Padova, 2013; Santagata C., La fusione delle società assicuratrici, in Ass., 1989, I, 261; Scalfi, Assicurazione (contratto di), in Dig. comm., Torino, 1987. |