Codice Penale art. 583 quinquies - Deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso 1Deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso 1 [I]. Chiunque cagiona ad alcuno lesione personale dalla quale derivano la deformazione o lo sfregio permanente del viso è punito con la reclusione da otto a quattordici anni. [II]. La condanna ovvero l'applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale per il reato di cui al presente articolo comporta l'interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all'amministrazione di sostegno. competenza: Trib. collegiale arresto: facoltativo fermo: consentito custodia cautelare in carcere: consentita altre misure cautelari personali: consentite procedibilità: d'ufficio [1] Articolo inserito dall'art. 12, comma 1, l. 19 luglio 2019, n. 69, in vigore dal 9 agosto 2019. InquadramentoSi tratta di una nuova fattispecie (inserita dall’art. 12, comma 1, l. n. 69/2019 “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere” che riproduce sostanzialmente il contenuto dell’aggravante di cui all’art. 583, comma 2, n. 4, cp (“lesione gravissima”), prevedendo tuttavia una sanzione più grave – da otto a quattordici anni – rispetto a quella prima prevista (da tre a sette anni). L’intervento di trasformazione in autonomia fattispecie, sanzionata più gravemente, di quanto prima qualificabile come omicidio aggravato, oltre a corrispondere alla volontà del legislatore di offrire una risposta di maggiore rigore, si pone l’obiettivo di evitare il rischio di possibili attenuazioni sanzionatorie conseguenti al meccanismo di bilanciamento delle circostanze in una prospettiva di “contenimento della discrezionalità del giudice” (Relazione n.62/2019, Ufficio Massimario, Corte Suprema di Cassazione, p. 21).
SoggettiE’ un reato comune, che può essere commesso da chiunque. MaterialitàLa condotta consiste nel cagionare una lesione da cui derivi la deformazione o lo sfregio permanente (per le relative nozioni, si v. sub art. 583, comma 2, n. 4 c.p.). Elemento psicologicoSi tratta di un reato a dolo generico. Profili processualiIl delitto è perseguibile d'ufficio. La competenza è del Tribunale collegiale .La condanna o l'applicazione della pena su richiesta delle parti (art. 444 c.p.p.) per tale reato comporta l'interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all'amministrazione di sostegno. Il richiamo a questa previsione è stato inserito tra le ipotesi che, in caso di omicidio, prevedono l'applicazione dell'ergastolo (art. 576, comma 1, n. 5) La previsione di cui all'art. 583-quinquies è stata aggiunta a quelle per le quali è previsto dall'art. 585 c.p. un aumento di pena (fino alla metà ove concorra taluna delle circostanze di cui all'art. 576 c.p., e fino ad un terzo se concorra taluna di quelle previste nell'art. 577 o se il fatto è commesso con armi o con sostanze corrosive, ovvero da persona travisata o da più persone riunite). Attraverso la modifica dell'art. 347, comma 3,c.p.p. relativo all'obbligo di riferire al PM le notizie di reato acquisite, viene esteso all'art. 583-quinquies c.p., nelle ipotesi aggravate ex artt. 576, comma1, nn. 2,5,5.1 e 577, comma 1,n.1, e comma 2, cp, il regime speciale di cui all'art. 407, comma 2, a), nn.1-6, c.p.p. che impone alla polizia giudiziaria di comunicare al PM le notizie di reato immediatamente, anche in forma orale (si v. art. 1, l. n. 69/2019 “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”). La ratio della previsione è quella di impedire, attraverso la presunzione assoluta di urgenza, che il decorso del tempo determini un aggravamento delle conseguenze dannose o pericolose del reato. La modifica dell'art. 362 c.p.p. stabilisce per il PM, con riguardo al reato di cui all'art. 583-quinquies c.p., nelle ipotesi aggravate ex artt. 576, comma1, nn. 2,5,5.1 e 577, comma 1,n.1, e comma 2, cp, l'obbligo di procedere all'assunzione delle sommarie informazioni dalla vittima del reato entro tre giorni dalla iscrizione del procedimento (si v. art. 2, l. n. 69/2019). La sospensione condizionale della pena è subordinata per il delitto in commento, nelle ipotesi aggravate ai sensi degli artt. 576, comma1, nn. 2,5 e 5.1, e 577, comma 1, n.1, e comma 2, alla partecipazione a specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per i medesimi reati (si v. art. 165 cp, modificato dall'art. 6, l. n. 69/2019). Per il reato in commento, nelle ipotesi aggravate ex artt. 576, comma1, nn. 2,5,5.1 e 577, comma 1,n.1, e comma 2, c.p., con l'integrazione della previsione di cui all'art. 370 c.p.p., si impone alla polizia giudiziaria di procedere senza ritardo al compimento degli atti delegati dal PM. Pari tempestività viene richiesta per la documentazione e per la messa a disposizione dell'autorità giudiziaria dei risultati compiuti(si v. art. 3, l. n. 69/2019). L' art. 64 bis c.p.p. stabilisce che, ai fini della decisione dei procedimenti di separazione personale dei coniugi o delle cause relative ai figli minori di età o all'esercizio della potestà genitoriale, una copia delle ordinanze che applicano misure cautelari personali o ne dispongano la sostituzione o la revoca, dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, del provvedimento con il quale è disposta l'archiviazione e della sentenza emessa nei confronti di una delle due parti per il reato di cui all'art. 583-quinquies c.p., nelle ipotesi aggravate ex artt. 576, comma 1, nn. 2, 5, 5.1 e 577, comma 1, n.1, e comma 2, c.p., sia trasmessa senza ritardo al giudice civile procedente (previsione inserita dall'art. 14 l. n. 69/2019). Diritto penitenziarioUn richiamo all'art. 583-quinquies è stato altresì aggiunto nella previsione di cui all'art. 4 bis l. n.354/1975 relativa ai presupposti per l'applicazione dei benefici penitenziari, sia con riferimento all'ipotesi di cui al comma 1-quater, che al comma 1 quinquies (art. 17,l. n. 69/2019) Anche per il reato di cui all'art. 583 quinquies c.p., nelle ipotesi aggravate ex artt. 576, comma1, nn. 2,5,5.1 e 577, comma 1,n.1, e comma 2, c.p. è prevista per la persona offesa l'effettuazione delle comunicazioni di cui all'art. 90-ter c.p.p. “Comunicazione dell'evasione e della scarcerazione”. Nel caso in cui venga disposta la scarcerazione del condannato il PM che cura l'esecuzione ne dà immediata comunicazione, a mezzo della polizia giudiziaria, alla persona offesa e, se nominato, al suo difensore (comma 1 bis, introdotto dall'art. 15, comma 5, l. n. 69/2019). La possibilità di sottoporsi al trattamento psicologico con finalità di recupero e di sostegno (di cui all'art. 13 bis l. n. 354/1975) viene estesa anche alle persone condannate per il delitto in commento. Per esse è prevista altresì la possibilità di seguire percorsi di reinserimento nella società e di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per i medesimi reati, organizzati previo accordo tra i suddetti enti o associazioni e gli istituti penitenziari (art.1 bis, introdotto dall'art. 17, comma 1, lett.b, l. n. 69/2019). |